Case Popolari: ultima puntata?

Case Ater. Ultimo atto. Forse. C’è stato movimento alle case popolari in questi ultimi giorni. Si sono riviste facce un tempo note ma che il passare del tempo ha reso sbiadite, poco familiari. Si vocifera di uno striscione di “Bentornati” che qualcuno voleva issare tra un palazzo e l’altro, ma probabilmente è solo una battuta di dubbio gusto. Di certo è che le case popolari di Fontana Liri sono sotto la lente di ingrandimento dell’Ater. Obiettivo: scovare i non aventi più diritto ad occupare gli appartamenti. E’ con curiosità, ma soprattutto con grande interesse che osserveremo se l’amministrazione Pistilli collaborerà, come è suo dovere, con l’ente gestore, o se invece sceglierà di rallentare, ostacolare, insabbiare…proteggere gli amici! Comunque vada a finire ci preme qui fare un’ovvia considerazione che tanto ovvia non pare. Chi è assegnatario di un alloggio Ater lo può abitare, ne ha il pieno usufrutto, ma non è, ripeto, non è il proprietario dello stesso. Questo significa che non può disporne a suo piacimento, lasciarlo a chi vuole ad esempio, come un’eredità. Al contrario ognuno deve render conto, ripeto deve render conto, all’Ater, e quindi alla collettività, se ci abita, se non ci abita, se ne ha sempre diritto o se lo ha perso, con chi ci vive e quant’altro. Sembra che tale idea, benché elementare, fatichi a trovare spazio nella testa di alcuni “neo-proprietari” al punto che qualcuno, evocando atmosfere omertose di cultura squallidamente mafiosa, ci ha accusato di essere degli “spioni” per il solo fatto di aver pubblicato il numero anonimo che la stessa Ater ha messo a disposizione di chi volesse denunciare situazioni illegali di cui ha conoscenza. Resta evidente che “Mafioso è, chi il mafioso fa” per dirla con Forrest Gump. Con atti, comportamenti e, soprattutto, omissioni, aggiungiamo noi.