La querelle della data delle elezioni regionali sembra sia arrivata al termine. Il condizionale è sempre da tenere d’obbligo perchè, a questo punto (per quanto appaia difficile) i colpi di scena sono all’ordine del giorno. Si vota il 10 e 11 Febbraio, la Polverini ha firmato il decreto che indice le elezioni che determina anche il numero dei consiglieri che non saranno più 70 bensì 50 (40 eletti con preferenze personali e 10 nel listino bloccato). Polverini, inoltre, non ha escluso una sua ricandidatura. “C’e’ un dibattito in corso nel centrodestra e nel Pdl su chi sarà il candidato – ha riferito – attendiamo anche le decisioni che riguardano la dimensione nazionale e poi ci esprimeremo sulla ricandidatura”. Bisognerà vedere se Molise e Lombardia saranno accorpate (per quanto votare a Febbraio in Molise non sembra una scelta idonea, lo scorso anno il 10 Febbraio c’era più di un metro di neve). Sembra caduta definitivamente l’ipotesi dell’election day tanto cara al PDL. Vedremo quali saranno le conseguenze politiche sul Governo Monti (dove, tra l’altro, abbiamo registrato diversi malumori nel centrodestra per il si al diritto di tribuna all’Onu alla Palestina).