Davide Bono è il primo esponente del Movimento Cinque Stelle con un avviso di garanzia. Per la prima volta un esponente della galassia grillina finisce dentro un’inchiesta. E con lui c’è anche Fabrizio Biolè, eletto del 2010 e poi cacciato con lettera dell’avvocato di Grillo, accusato di essersi candidato anni prima come consigliere comunale a Gaiola, nemmeno 600 abitanti in provincia di Cuneo. Infatti anche Davide Bono rientra tra i consiglieri regionali del Piemonte indagati. Si, il M5S comincia davvero a far parte della casta. E non si distingue più. Davide Bono cerca di spiegare: “Un certo effetto lo fa, trovarsi ad essere il primo eletto M5S raggiunto da un avviso di garanzia. Soprattutto pensando ai ragionamenti che tutti abbiamo sempre fatto sui politici indagati. In effetti questo dovrà farci ben riflettere e imparare a distinguere nettamente tra indagini e rinvio a giudizio”. Poi cominceranno a distinguere tra rinvio a giudizio e condanna in primo grado. E poi tra condanna in primo grado e condanna definitiva e così via. La sua fortuna è che questa notizia passerà in sordina visto il disastro che i partiti stanno combinando per l’elezione del Presidente della Repubblica.