Goffredo Bettini presenta il suo documento per il congresso Pd

Ventitrè pagine, 32 firme, ma la sala al Capranichetta è affollata, quasi a voler dire di più dello stesso elenco dei firmatari. Goffredo Bettini, ex coordinatore del Pd di Walter Veltroni, presenta il suo documento congressuale e comincia a segnare il territorio di Matteo Renzi a Roma. Per carità, va detto: documento a parte, il tutto è molto acerbo, perché il sindaco di Firenze ufficializzerà la sua candidatura solo a settembre. Però Bettini non nasconde la sintonia con il sindaco di Firenze, pur sottolineando che “non è il momento di forzare: da qui all’autunno il cammino è lungo”. E poi l’empatia è corrisposta dal primo cittadino toscano, che in un’intervista a Repubblica ha espresso apprezzamento per l’iniziativa romana. Last but not least: alla conferenza stampa di Bettini c’è anche Ignazio Marino, uno dei sindaci in sintonia con Matteo. E ci sono i parlamentari renziani Lorenza Bonaccorsi, Domenico Bonifazi, Ivan Scalfarotto, il ministro Graziano Delrio (sempre area Renzi), altri parlamentari vicini al sindaco toscano come Domenico Morassut, Ileana Argentin più l’area romana veltroniana, nonché Michele Meta e il giro piddino della capitale che fin dall’inizio ha lavorato intorno alla candidatura di Marino per il Campidoglio. Proprio come Bettini. Il promotore del documento rimarca che “questa è una iniziativa sui contenuti e non sui nomi” e che “ogni firmatario potrà poi scegliere quale candidato appoggiare al congresso”. Tant’è che tra le firme c’è anche quella di Gianni Pittella, candidato alla segreteria del Pd. E poi in sala si affaccia anche il ministro Andrea Orlando, il parlamentari Francesco Verducci, che renziani non sono, bensì Giovani Turchi (ex?). Però in questa fase confusa di attesa dell’ufficializzazione delle candidature per il congresso, vallo a capire chi sta con chi e chi si muove per riposizionarsi. Ad ogni modo, anche scorrendo l’elenco delle firme sul documento Bettini, si incrociano nomi schierati con Renzi alle scorse primarie, come l’editore Alessandro Dalai, l’architetto milanese Stefano Boeri, figure non renziane che però lo vorrebbero alla segreteria e lo sosterrebbero al congresso, come il prodiano Sandro Gozi o Laura Puppato. Insomma, gente che la settimana scorsa non ha nemmeno osato pensare di fare una puntatina al Nazareno, per la riunione convocata dai bersaniani del documento ‘Fare il Pd’. L’arringa di Bettini al Capranichetta è tutta una critica all’attuale dirigenza Pd: “E’ chiaro che il partito, così com’è ora, non piace alla gente”. In attesa di capire se Matteo sarà candidato segretario del Pd oppure candidato premier in caso di nuove elezioni. “Al governo Letta auguriamo buon lavoro – dice Bettini – però è chiaro che questo governo non risolve il problema dell’allontanamento della gente dalla politica, il problema dell’antipolitica”. Il documento del Capranichetta “potrà sfociare in un’assemblea a Roma a settembre, prima della formalizzazione delle candidature”. L’idea di base è di “scalare il Pd dal basso” perché “questa crisi non sfocia a sinistra ma nell’astensione”. “Non una corrente” e oltre i padrini di corrente, così dice Bettini con fare molto renziano. “Se avessimo ascoltato loro, a metà campagna elettorale per le comunali di Roma avremmo dovuto abbandonare Marino perché secondo loro non lo votava nessuno. E invece… Ci riferiamo spesso a un dibattito finto, una rappresentanza che non esiste più”. L’europarlamentare Francesco De Angelis ha aderito al documento: “Una base di discussione importante, per un Partito ancorato ai contenuti. Dobbiamo superare i personalismi e le correnti e l’unico modo per riuscirci è parlare di programmi. Il PD non può continuare ad essere un’alleanza, basata su equilibri interni, ma un Partito vero, che sappia essere il punto di riferimento per innovare la politica e cambiare il nostro Paese. Occorre dunque un PD alternativo, nuovo, con una direzione precisa e rappresentato dai tanti volti impegnati ogni giorno sul territorio, per restringere la forbice tra la politica e i cittadini. Ho aderito con convinzione perché è uno spazio aperto di discussione: come ha dichiarato il promotore Bettini, questo documento è una piattaforma e le candidature le giudicheremo anche in base all’adesione ad esso”.

 

Lascia una Risposta








 Acconsento al trattamento dei miei dati personali (Regolamento 2016/679 - GDPR e d.lgs. n. 196 del 30/06/2003). Privacy Policy.

Il presente sito fa uso di cookie anche di terze parti. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie. Leggi di più

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi