E’ arrivato, alle ore 18,00, il tanto atteso videomessaggio di Berlusconi. Nessun riferimento al governo. Ma la promessa di non lasciare il campo anche in caso di decadenza da senatore. Nel tanto atteso videomessaggio di Silvio Berlusconi manca qualsiasi accenno all’esecutivo di Enrico Letta. Mentre c’è il solito attacco contro la magistratura politicizzata e i pm di Magistratura democratica, definita “un contropotere dello Stato, braccio giudiziario della sinistra, che vuole togliermi di mezzo”. Ma non saranno le toghe a farlo desistere: “Anche da decaduto resterò a far politica”, dice il Cavaliere, ammettendo per la prima volta la possibilità di perdere il seggio da parlamentare. Parole decise anche per Forza Italia, la creatura di cui il Cavaliere annuncia il rilancio in grande stile, definendola “l’ultima chiamata prima della catastrofe”. Intanto si accende lo scontro nel governo sull’Iva e sull’Imu. Prima sulla base del monito di ieri del commissario europeo per gli Affari economici Olli Rehn. Poi sulle parole di oggi del sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta al Gr1: “Le risorse che abbiamo a disposizione per i prossimi 2-3 mesi presentano un percorso impegnativo perché oltre all’Iva c’è anche l’Imu e gli ammortizzatori sociali quindi nelle prossime ore dovremo fare una valutazione complessiva e decidere quali siano le priorità”. Contrariati gli esponenti del PDL e poi Stefano Fassina (PD) rincara la dose: “L’aumento dell’Iva dal primo ottobre peserebbe negativamente sull’economia. Non c’è dubbio. Va evitato – risponde il viceministro all’Economia Stefano Fassina – ma non vi sono gli spazi di finanza pubblica per affrontare entro la fine dell’anno Iva, Imu, cassa integrazione in deroga, missioni internazionali e interventi per rispettare il limite del 3% di deficit sul Pil. Un impegno, si ricordi, assunto dal governo Berlusconi non da Letta o Saccomanni”. Per Fassina bisogna dunque scegliere: “Per rinviare l’aumento dell’Iva, rivediamo l’intervento sull’Imu – ha proposto – confermiamo la cancellazione per il 90% dei proprietari e lasciamo contribuire il 10% delle abitazioni di maggior valore. Recuperiamo così due miliardi di euro. Un miliardo lo utiliziamo per rinviare l’aumento dell’Iva; un miliardo lo dedichiamo alla deducibilità dell’Imu per i beni strumentali delle imprese”. “Stefano Fassina perde il pelo ma non il vizio” è stata l’immediata risposta di Brunetta. “Con le sue dichiarazioni irresponsabili – ha aggiunto – il viceministro dell’Economia continua a produrre confusione e incertezza, nonostante il suo ruolo di governo”. Anche il presidente dei senatori Pdl, Renato Schifani, ha criticato le parole di Fassina.