Intervista al candidato segretario del PD Gianni Cuperlo (tratta da La Stampa). Gianni Cuperlo, ultimo segretario dei Giovani Comunisti ai tempi del PCI, è oggi candidato alla segreteria del Partito Democratico, definito l’anti Renzi (in teoria ci sono anche gli outsider Pippo Civati e Gianni Pittella) anche se la battaglia appare molto ardua. La prima dichiarazione è di Cuperlo è sull’immane tragedia accaduta a Lampedusa: “In un paese che non avesse smarrito il senso di se stesso, la tragedia di Lampedusa rimarrebbe scolpita nel calendario civile. Come il 2 agosto 1980 a Bologna, come il 16 marzo 1978 a Roma. Ecco: io penso che il 3 ottobre 2013, in un paese che avesse trattenuto il senso di se stesso, dovrebbe entrare a pieno titolo nel calendario civile della nazione”. La decadenza di Berlusconi? “la legge è uguale per tutti. In queste settimane noi non abbiamo mai pensato di volerci o poterci liberare di un avversario sfruttando le sue vicissitudini giudiziarie. Il problema è che parte del centrodestra ha respinto la sentenza ritenendola illegittima. Non funziona così in democrazia, l’appello alla sovranità popolare, il fatto che sei stato eletto non ti esenta dal rispetto della legge, semmai è il contrario”. Poi Cuperlo parla di quanto accaduto in Parlamento con la fiducia al Governo Letta: “Il 2 ottobre si è prodotto un fatto politicamente significativo, con implicazioni enormi e senza precedenti negli ultimi 19 anni. Nel campo del centrodestra si è prodotta una frattura dentro il nucleo originato dall’imprinting berlusconiano. Ora, questa frattura produrrà il nucleo di una nuova forza nel solco conservatore europeo di matrice repubblicana e costituzionale e riuscirà a liberarsi dallo stampo leaderistico che ha avuto finora? Altra domanda: sarà capace il governo di rafforzare la sua azione attraverso un’agenda di priorità su cui noi dobbiamo chiedere di agire con più determinazione ed efficacia? Ci sono banchi di prova immediati. Da Lampedusa al terreno più economico e sociale, con la necessità di recuperare il potere d’acquisto dei salari medio-bassi. E poi la legge elettorale: su questo, come Pd dovremo fare una battaglia di principio con respiro simbolico, penso a iniziative straordinarie di mobilitazione per correggere il Porcellum anche prima che la Consulta intervenga. E sulla legge elettorale, penso ad un’intesa più larga, al di là dei confini della maggioranza di governo: penso che dovremo discutere con Sel e Movimento 5 stelle”. In merito al congresso Cuperlo dice: “Ora dobbiamo pensare al modello di partito che vogliamo. Renzi lo vuole fondato sul ruolo degli amministratori e dei parlamentari, io penso che non ci serva schiacciarlo sulle istituzioni, ma penso ad un partito che riscopra i valori del radicamento, della partecipazione, della democrazia, rivoluzionato e non vecchio, che sia rete e che stia in rete, cosa che finora abbiamo sottovalutato da noi”.