Nelson Mandela è morto a 95 anni. Il presidente del Sudafrica, Jacob Zuma, ha annunciato giovedì sera in un commosso discorso televisivo alla nazione la scomparsa del suo predecessore, eroe della lotta all’apartheid nel Paese. «I nostri pensieri – ha detto – sono con la sua famiglia, con i colleghi e amici e con il popolo sudafricano». Zuma, visibilmente commosso, ha espresso «profonda gratitudine» per Mandela e ha ordinato il lutto nazionale. Le bandiere saranno a mezz’asta in tutto il Paese da venerdì al giorno delle esequie. «La sua anima riposi in pace. Dio benedica l’Africa», ha detto ancora Zuma.«Voglio ricordare con semplici parole la sua umiltà, la sua grande umanità per la quale il mondo intero avrà grande gratitudine per sempre». Nel suo annuncio Zuma si è rivolto ripetutamente a Mandela col suo popolare e affettuoso soprannome: Madiba. Un uomo cresciuto nello spietato regime dell’apartheid razzista che oppresse il Sudafrica dal 1948 al 1994; un leader che ha abbracciato e guidato la lotta armata, ha trascorso quasi un terzo della vita in carcere e ne è uscito come un ‘Gandhi nero’, che con il suo messaggio di perdono e riconciliazione ha saputo trattenere il suo Paese dal precipitare in un temuto baratro di vendetta e di sangue.