È entrato nel vivo il congresso del Partito socialista europeo (Pse), in corso nel Palazzo dei Congressi dell’Eur a Roma. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è intervenuto con una sua relazione.«Dobbiamo tenere i conti in ordine per i nostri figli. Dobbiamo cercare di cambiare il futuro, non semplicemente aspettando, ma costruendo». La più grande scommessa che dobbiamo vincere, ha detto Renzi, «è quella dell’educazione e dell’attenzione verso la scuola, dove si costruisce la condizione dell’Europa economica. Se questo avverrà il Pd sarà orgoglioso di far parte di un cammino comune». Approvato il Manifesto del PSE, ecco i dieci punti: 1) lavoro al primo posto. Di fronte a 27 milioni di disoccupati in Europa, il Pse vuole una “nuova politica industriale”, la promozione di tecnologie verdi e tutele per i lavoratori, con la fine del dumping sociale, parità di salario per pari lavoro e un “decente salario minimo attraverso l’Europa”.
2) rilancio dell’economia con “innovazione, ricerca, formazione e una politica inteligente di reindustrializzazione”. L’obiettivo è “maggior spazio di manovra per gli investimenti nei bilanci nazionali”, ma anche un maggior coordinamento delle politiche economiche e fiscali, con priorità alla lotta contro l’evasione fiscale.
3) mettere il settore finanziario al servizio del cittadino e dell’economia reale con nuove regole per il settore bancario, limiti per i bonus ai banchieri e l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie.
4) lotta per un’Europa sociale che “non lasci nessuno indietro”.
5) un’Europa che tuteli parità e diritti della donna, che combatta razzismo, sessimo e omofobia.
6) un’Europa della diversità, con libertà di movimento per i cittadini e “vera solidarietà” fra i paesi membri.
7) diritto ad una vita sana e sicura per tutti i cittadini europei.
8) più democrazia e partecipazione
9) un’Europa verde.
10)promozione dell’influenza Europa nel resto del mondo.