L’Istat certifica che la ripresa economica è cominciata ma per adesso è solo un fatto statistico che non incide sulla disoccupazione. Tanto che a febbraio il tasso dei senzalavoro segna un nuovo record al 13%, mai così alto dal 1977. Vuol dire che oltre 3,3 milioni di persone sono in cerca di lavoro: +8 mila su mese e +272 mila su base annua. Sempre alta anche la componente giovani, che tocca il 42,3% in lievissima diminuzione su gennaio, ma con un +3,6% su base annua: 678mila i ragazzi tra i 15 e i 24 anni in cerca di lavoro. Il tasso di disoccupazione a febbraio è al 13%, il tasso più alto sia dall’inizio delle serie mensili (gennaio 2004) sia delle trimestrali (primo trimestre 1977): sono questi i dati provvisori comunicati dall’Istat. Il tasso d’occupazione a febbraio è al 55,2%, il tasso minimo dal primo trimestre del 2000. In altre parole in Italia risulta occupata poco più di una persona su due tra i 15 e i 64 anni. Anche il numero degli occupati, 22 milioni 216mila, tocca un valore molto basso, tanto che per trovare un dato peggiore bisogna tornare al primo trimestre del 2003, più di dieci anni fa. Sempre a febbraio il numero degli inattivi tra i 15 e i 64 anni, coloro che né hanno né cercano un lavoro, risulta sostanzialmente stabile sia rispetto al mese precedente sia nel confronto annuo, fermo a 14 milioni 363mila. Quanto al tasso di inattività, pari al 36,4%, non risulta mosso a livello congiunturale, mentre aumenta di 0,1 punti su base annua. Meno 365mila occupati in un anno. A febbraio 2014 gli occupati sono 22 milioni 216mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto al mese precedente, ovvero di 39 mila unità, e dell’1,6% su base annua, cioè 365mila. Lo rileva l’Istat (dati provvisori). In altre parole, in media, si contano mille occupati in meno al giorno. I giovani che hanno un lavoro sono meno di un milione e, rispetto allo scoro anno, se ne contano oltre 100mila in meno. Nel dettaglio, gli occupati tra i 15 e i 24 anni sono 923mila, in diminuzione dell’1,4% su gennaio, ovvero di 13mila unità, e del 10,4% su base annua, con 107 mila ragazzi in meno a lavoro. «Il nuovo dato sulla disoccupazione in Italia è sconvolgente: in un anno si sono persi mille posti di lavoro al giorno – ha commentato il premier Matteo Renzi al suo arrivo all’ambasciata italiana a Londra – Il dato, purtroppo, è in linea con quello che accade da diversi mesi. Questo è il problema. Dobbiamo intervenire subito”. Nel giorno nero del lavoro, con l’Istat che rileva una tasso di disoccupazione pari al 13%, il governo annuncia una stretta sulle collaborazioni a progetto e le partite Iva per identificare i casi in cui il ricorso a queste tipologie contrattuali “maschera rapporti di lavoro subordinato”. Una “prassi tanto più ingiustificata”, dice il ministro Giuliano Poletti, con i nuovi contratti a termine varati dal decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 20 marzo. La decisione del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali si inserisce nell’ambito delle iniziative di contrasto al lavoro irregolare. E’ stato inoltre costituito, riferisce ancora lo stesso ministero, “un gruppo di lavoro per valutare l’eventuale esigenza di semplificazioni e revisioni normative, prevedendo l’attivazione di un confronto in merito con tutte le parti interessate”