Direzione PD, il PD di Frosinone sceglie le primarie per la scelta del candidato Presidente della Provincia

pdIl PD, seppur dopo due riunione molto tese, finalmente sceglie la linea: primarie per la scelta del candidato alla Presidenza della Provincia di Frosinone. Dopo la direzione PD di Sabato 30 Agosto, terminata con posizioni distanti tra le diverse anime del PD, con il ritiro ufficiale della candidatura a presidente della provincia del segretario Simone Costanzo e due proposte ufficiali di candidatura, una di Gian Franco Schietroma ed una di Antonio Pompeo, un dibattito aspro che ha provocato le dimissioni del responsabile organizzazione Alessandro Marini e del membro della segreteria Michele Marini, c’è stata, nella giornata di domenica, una riunione tra le aree politiche per discutere una possibile soluzione condivisa. In particolare alla riunione, a cui hanno partecipato Aldo Antonetti, Annamaria Tedeschi, Marialuisa Ambroselli, Armando Mirabella, Alessandro Martini, Sara Battisti, Mauro Buschini, si è discusso di un regolamento per le primarie, unico strumento possibile per poter evitare spaccature e divisioni. Si è discusso alla luce degli emendamenti pervenuti e della discussione avvenuta nella direzione di sabato 30 agosto. La riunione ha prodotto una bozza di regolamento che è stata presentata nella direzione di Lunedì 1 Settembre. Ad aprire la seduta Sara Battisti: “Abbiamo voluto incontrarci nei giorni scorsi per evitare che il PD si spaccasse in vista delle elezioni provinciali. Il giorno dopo l’elezione del futuro presidente provinciale vogliamo ancora avere un partito con i suoi organismi dirigenti. Siamo partiti dall’assunto che il riferimento è la coalizione Italia Bene Comune, quindi PD-PSI-SEL, il campo del centrosinistra classico, per capire fin dove era possibile ampliare la partecipazione. Così come avvenuto nelle primarie tra Renzi e Bersani è opportuno prevedere una preiscrizione, mentre dal punto di vista organizzativo saranno allestiti 4 seggi elettorali, uno per ogni quadro ex mattarellum. Fare forzature su chi debba partecipare alle primarie non è onesto e corretto. Dobbiamo solo valutare, caso per caso, le tante amministrazioni civiche, prendendo a riferimento la posizione del PD locale che aiuterà a chiarire comune per comune”. Giuseppe Moretti: “Quello che ho visto nei giornali in questi giorni è scandaloso. Si è passato il limite della decenza. Non è concepibile che avvengano candidature a cena, con accordi trasversali, fuori da ogni logica di partito. Così come è vergognoso apprendere che una parte del PD sia pronta a sostenere Scittarelli alla Saf. In ultimo, a proposito della prossima iniziativa con il vicesegretario Guerini a Frosinone: era il momento buono per far si che partecipasse tutto il partito. Smettiamola di dividerci. In merito alle primarie, la proposta del voto ponderato è irrispettosa: addirittura amministratori non iscritti al PD possono decidere e contare più degli iscritti al PD. Non è concepibile. Basta, questa volta le pappette pronte non le vogliamo”. Su questo punto era già stato depositato un emendamento da Vincenzo Cacciarella, alla bozza di regolamento proposto, che superasse il voto ponderato e applicasse il principio di una testa un voto. L’emendamento è dunque denominato Cacciarella-Moretti. Andrea Chietini: “A queste primarie ci sono due legittime ed autorevoli candidature, nulla da eccepire. Il problema è che le primarie nascono come strumento per unire, queste invece sono le primarie che nascono per dividere il PD: è un dato oggettivo. Per questo rivolgo il mio invito a non dividerci: facciamo una lista unitaria, facciamo concorrere i due candidati e vediamo chi vince, ovviamente con il voto ponderato così come prevede la legge nazionale”. MARCO CARACCI: “Le storie le dobbiamo raccontare per intero, altrimenti si rischia di non omettere parti importanti. La prima candidatura presentata è stata quella del segretario Costanzo. Questo partito si riconosce in un segretario e dunque quale migliore candidatura se non quella di Simone Costanzo? A questa candidatura, è stata proposta contrapposta la candidatura di un sindaco del pd. Questo non è un atteggiamento unitario e dunque oggi non ci potete venire a fare la morale nè a parlare di unità, visto che siete stati voi i primi a cercare di dividere il partito”. MAURO BUSCHINI: “Credo sia arrivato davvero il momento di dire basta ad un’unità di facciata basata su un partito che non decide. Ogni volta che c’è un problema il PD non deve esprimersi, altrimenti si rischia la spaccatura. oggi rimanere sospesi vuol dire liquidare la federazione e questo non è accettabile. Le primarie sono uno strumento importante, le utilizziamo per eleggere i segretari e dunque siano le benvenute anche per gli incarichi istituzionali. Facciamo le primarie, nell’ottica del centrosinistra, e con il principio dell’uno vale uno. Il voto ponderato? La legge partirita è un sistema difficile da capire ed estremamente complesso, lontana dalla comprensione dei cittadini ma a parte questo la questione è politica. Quando abbiamo votato alle parlamentarie è stato fatto proprio per sopperire alle mancanze della legge e far scegliere i propri rappresentanti agli elettori, visto che questo a loro era impedito dal porcellum”. ERNESTO POLSELLI: “Io ancora non capisco come mai sia tramontata l’ipotesi Costanzo, che era una candidatura unitaria, in quanto segretario del Partito, ed anche la più equa dal punto di vista territoriale, visto che andava a compensare una rappresentanza di cariche politiche spostate nel nord della nostra provincia. Il vero problema è che tu Simone sei nipote ad un personaggio che vuole dettare legge nel cassinate. Comunque: non andava bene Costanzo? C’era anche Moretti a sud. A mio avviso qui c’è un disegno ben diverso e l’unico modo per fronteggiarlo e far decidere ai sindaci ed ai consiglieri di centrosinistra, tramite le primarie, senza questo complicato ed insensato voto ponderato”. OTELLO MASCITTI: “Mi sento mortificato per quello che sta accadendo all’interno del PD. Mortificato dalla candidatura di Schietroma, che dopo quel che c’è stato a Frosinone non può pensare di unire nulla. Ci sono consiglieri comunali che andranno a votare dopo le primarie, alle elezioni vere, ed anche se dovesse vincere Schietroma non voteranno assolutamente per lui, un esempio su tutti Michele Marini. Queste primarie vanno a dividere il PD. Per questo avanzo una proposta: lista unitaria del PD, mentre i candidati presidenti sono scollegati. Evitiamo queste primarie che sanciranno una spaccatura definitiva”. TONINO SCACCIA: “Noi del centrosinistra dobbiamo contrastare l’individualismo e la concezione liberale. Noi siamo diversi, perchè abbiamo una diversa visione della società, dell’economia, del mondo. Per questo non si possono fare le primarie del centrosinistra con il centrodestra, le pere e le mele non possono stare insieme. Le primarie sono uno strumento utile, servono a fare chiarezza e a dirimere le controversie. Ovviamente con il giusto principio di una testa un voto, per perseguire il sogno del PD, che non è quello dell’aeroporto, ma semmai che l’uomo può volare e che il PD possa essere finalmente un partito vero ed unito”. SIMONE COSTANZO: “Le primarie sono uno strumento sano, vanno viste non nell’ottica divisiva ma inclusiva”. Viene prima votato l’emendamento Cacciarella-Moretti che propone il principio di “Una testa un voto” ed abolisce il voto ponderato e poi il regolamento, approvato all’unanimità dai 45 presenti. Di seguito il regolamento.

REGOLAMENTO

– Le elezioni si svolgeranno sabato 13 settembre.
– L’elettorato con diritto di voto è costituito da tutti i consiglieri comunali di sindaci che si riconosco nelle politiche del pd e nel centrosinistra, appartenenti a
forze politiche alternative al centrodestra, altresì a tutti gli iscritti ai partiti politici che compongono la coalizione PD-PSI-SEL-LED-VERDI-COMUNISTI ITALIANI che
sottoscrivano il programma allegato al regolamento che si iscrivino all’apposito albo entro le ore 20,00 del giorno 8 settembre.
– La direzione provinciale elegge l’ufficio elettorale rappresentativo di tutte le sensibilità del PD in un numero compreso tra cinque a nove integrandolo
successivamente con un membro per ogni partito politico componente della coalizione per garantire il corretto svolgimento delle elezioni ed approva l’albo degli aventi
diritto
– Le candidature a presidente devono essere presentate entro e non oltre il 5 settembre alle ore 20,00 presso i locali del PD di Frosinone con allegate minimo 75 firme
di consiglieri comunali aventi diritto. Eventuali firme su più candidature saranno considerate nulle.
– i candidati alle primarie si impegnano a sostenere il candidato vincitore
– viene proclamato presidente chi prende il maggior numero di voti validi espressi
– ai candidati viene fatto espresso divieto di pubblicità che comporti obbligo di spesa

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