Di seguito riportiamo l’intervento del segretario di Circolo Gianpio Sarracco dopo il rifiuto del Sindaco Giuseppe Pistilli alle primarie indette dal PD.
In questi mesi abbiamo cercato di svolgere un’attività propositiva del Circolo, nonostante la spada di Damocle delle elezioni comunali spostasse spesso l’attenzione in altre direzioni e non consentisse discussioni serene. Mi sono sforzato, da segretario, di far svolgere al Circolo il ruolo di protagonista politico in senso ampio, incentrando le discussioni sui temi, proponendo proposte concrete. Purtroppo anche questo è stato spesso frainteso e l’ultima vicenda del voto segreto in consiglio comunale su alcune nostre proposte dimostra la diversità della visione politica. Vediamo la politica in modo diverso e l’esito della riunione di questa sera lo conferma. In tutti questi mesi è sempre stata latente la questione dei nomi e delle candidature. Il candidato a sindaco e la squadra. Sono passato per attendista, equilibrista, sono stato per mesi indicato come vicesindaco della prossima amministrazione con Pistilli sindaco e tanto altro ancora. Tutte falsità smentite dai fatti. Io ho sempre ribadito che le discussioni ci sarebbero state in maniera serena e leale nel Circolo, a viso aperto: in tanti, invece, hanno pensato alle riunioni carbonare o alle strategie della furbizia. Poi vi sono gruppetti e gruppettini che si propongono e, in queste settimane, visto il ruolo che ricopro, ne ho incontrati diversi: tutti si pongono sul piedistallo, irrigidendo le discussioni e precludendo ad eventuali accordi ed alleanze programmatiche. Ed ancora: ci sono rancori più o meno latenti che ancora covano dalle passate elezioni, favorendo le divisioni. Si apprende da voci di piazza di quasi quindici nomi di possibili candidati sindaci, un po’ troppi per un paesino piccolo come il nostro. Il Paese ha bisogno di serenità, di un clima diverso: per molti l’obiettivo di candidarsi a sindaco è divenuto una questione vitale. Io, da sempre impegnato in politica, è ovvio che la considero come un’esperienza ed una opportunità: sicuramente una bella esperienza ma piena di responsabilità, condizionamenti e vincoli e per questo, almeno per me, estremamente limitata nel tempo. Nonostante questa difficile situazione di contorno, sono riuscito, purtroppo solo parzialmente, ad anteporre le questioni programmatiche alle discussioni sulle persone, svolgendo anche convegni di rilievo: sull’autoimprenditorialità, sui fondi europei, sulla raccolta differenziata, sul registro tumori e la tutela dell’ambiente. Il percorso di avvicinamento del Circolo alle elezioni è avvenuto in maniera trasparente: riunioni democratiche e resoconti pubblici sul sito. Abbiamo scelto una strada democratica: le primarie. Per questo mi è difficile comprendere chi si è schierato contro questo strumento, invocando candidature unitarie che però non sono mai emerse, al limite sono rimaste nel sottobosco o nel chiacchiericchio di piazza. E’ evidente che il ritiro del sindaco compromette le primarie del PD, in quanto c’è solo un candidato in campo, il sottoscritto. Ma, poiché ritengo il metodo delle primarie lo strumento più idoneo alla scelta del candidato sindaco, poiché dà la possibilità ai cittadini di partecipare nelle scelte, propongo all’assemblea di discutere nuovi tempi. Una precisione però è doverosa: io non mi sono autocandidato, è bene chiarirlo. Sono stato candidato da una precisa richiesta della quasi totalità del direttivo e con un’ampia condivisione tra gli iscritti. Lo ripeto: il percorso giusto è quello delle primarie. Se non dovessero esserci primarie del PD, do la mia piena disponibilità alle primarie di coalizione: sottoscriviamo punti programmatici principali, e facciamo le primarie di coalizione con chiunque accetti le nostre linee programmatiche. Anche qui con chiunque si voglia candidare e proporsi, attenendosi al regolamento per le primarie di coalizione di recente proposto dal PD provinciale: le candidature alternative al PD devono essere sostenute almeno dal 5% degli elettori. Questo mi sembra ovvio: il PD è una forza politica che assicura un consenso, è giusto che chi si vuol proporre deve dimostrare di essere un candidato che ha una forza ed un sostegno minimo. Sono convinto delle primarie perché è l’unico metodo per superare la situazione di stallo che rischia di esserci: le primarie potranno essere la nostra liana nelle sabbie mobili della politica fontanese. Altrimenti, ci aspettano mesi di estenuanti trattative che rischiano di rivelarsi improduttive.