Commentiamo due recenti sentenze della Corte di Cassazione. I disinvestimenti bloccano l’accertamento, l’accertamento è nullo se le uscite sono giustificate dal contribuente con dei disinvestimenti; questo quanto sancito dalla Cassazione con Sentenza del 12.02.2014 n. 3111. La Corte di Cassazione con Sentenza del 12 febbraio 2014, n. 3111 ha sancito la nullità dell’accertamento sintetico se il contribuente ha fornito “documenti inoppugnabili” relativi a disinvestimenti effettuati nei periodi precedenti rispetto alle operazioni riprese a tassazione come prova contro l’accertamento in questione.
Sempre secondo la Cassazione, l’amministrazione finanziaria ha l’obbligo di attivare sempre il contraddittorio preventivo rispetto all’adozione di un provvedimento che possa incidere negativamente sui diritti e sugli interessi del contribuente; Sentenza Cassazione del 18.09.2014 n. 19667. La Cassazione con Sentenza del 18 settembre 2014 n. 19667 ha dichiarato la nullità dell’ipoteca sui beni immobili, iscritta da Equitalia, non avendo preventivamente dato comunicazione al contribuente concedendogli un termine minimo di 30 giorni, affinché possa essere legittimamente esercitato il diritto di difesa. Il diritto al contraddittorio in qualsiasi procedimento afferma la Corte di Giustizia, è attualmente sancito non solo negli articoli 47 e 48 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che garantiscono il rispetto dei diritti della difesa nonche’ il diritto ad un processo equo in qualsiasi procedimento giurisdizionale, bensi anche nell’articolo 41 di quest’ultima, il quale garantisce il diritto ad una buona amministrazione. Il citato articolo 41, par. 2 prevede che tale diritto a una buona amministrazione comporta, in particolare, il diritto di ogni individuo di essere ascoltato prima che nei suoi confronti venga adottato un provvedimento individuale lesivo.