Acea Ato 5, documento del PD di Frosinone

aceaDocumento del PD di Frosinone sulla questione Acea Ato 5. Il Partito Democratico della Provincia di Frosinone condivide e sostiene il documento sottoscritto da 49 Sindaci del territorio provinciale presentato dal Sindaco di Esperia, Giuseppe Moretti, all’apertura dei lavori dell’Assemblea dei Sindaci convocata il 9 marzo con odg: approvazione del piano degli investimenti e rinnovo della Consulta d’ambito.
Il documento è perfettamente in linea con il lavoro svolto in questi mesi dal PD che rispetto a quanto dibattuto si è impegnato da subito chiedendo al Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato, avv. Raffaele Di Stefano di esaminare la problematica dei recuperi delle partite pregresse 2006-2011 e di agire su Acea e sulle autorità preposte per sospendere, in via cautelare, in attesa della decisione del Tar il recupero degli arretrati. Questa azione ha portato a provvedimenti che adesso richiamano Acea ad una responsabilità e alla messa in moto di azioni concrete. Inoltre la Federazione Provinciale nelle ultime due settimane ha concertato con i Sindaci un’azione volta, quanto accaduto ieri ne è una prova tangibile, a costringere Acea a sospendere immediatamente il recupero delle partite pregresse. Per il PD non possono essere i cittadini a pagare omissioni ed inadempienze di cui non hanno colpa. Pertanto acquisito il Documento dei Sindaci si avvierà una campagna di mobilitazione dei Circoli e dei territori affinché i cittadini abbiano strumenti di informazione che cronologicamente sappiano raccontare una verità che in tanti distorcono, senza scadere nei populismi.

Documento sulla gestione del servizio idrico e sulle partite pregresse 2006-2011 pretese dall’ Acea Ato 5 spa.

Noi sottoscrittori
premesso che:
– il 27.06.2003 veniva stipulata la convenzione per l’affidamento, per la durata di trenta anni, della gestione del servizio idrico integrato dell’Ato 5 – Lazio Meridionale ad Acea Ato 5 Spa;
– successivamente nel tempo, sono sorti diversi problemi tra il gestore e gli enti del territorio tra i quali il mancato adeguamento tariffario;
– nel 2003 il gestore copriva l’8% dei comuni dell’A.T.O, nel 2004 il 68% e nel 2005 il 90%. A tutt’oggi la copertura dei comuni non è totale non essendo stati conferiti tutti gli impianti dai comuni e dai consorzi per lo sviluppo industriale ragione per la quale si registra anche su questo aspetto, citato raramente, la mancata applicazione del piano d’ambito e del piano per le infrastrutture idriche a servizio dei consorzi industriali previsti dalla convenzione del 2003 e la conseguente lievitazione dei costi d’esercizio in base ai quali viene calcolata dall’AEEG l’articolazione tariffaria;
– il 22 giugno 2006 ACEA, alla luce dei bilanci economici dei primi anni di gestione (parziale negli anni 2003/2004 e quasi totalitaria nel 2005) chiedeva:

1) la revisione dell’articolazione tariffaria relativa agli anni 2003/2004/2005, al fine di avere una TRM effettiva pari a quella dell’offerta, di euro/mc 0,838 al netto dell’inflazione programmata;
2) la revisione della tariffa per il triennio 2006/2007/2008, adeguata ai reali costi di gestione che apparivano largamente eccedenti rispetto a quelli di previsione del piano riservandosi di quantificare i suddetti costi in maniera più puntuale all’approvazione del conto consultivo della società relativo all’anno 2005.
– con provvedimento n. 4 del 27 febbraio 2007 la Conferenza dei Sindaci, previa approvazione delle proposte della Consulta d’Ambito e previa acquisizione di pareri di consulenti tecnici:
1) riconosceva al gestore i maggiori costi operativi sostenuti nel primo triennio a quelli previsti nel piano d’ambito, nel limite di 17.596.000,00 (a fronte dei maggiori costi richiesti dal gestore pari a 21.481.000,00) dai quali detrarre i seguenti importi : 5.357.000,00 euro per ammortamenti relativi a capitali non investiti, 530.000,00 euro per inflazione su oneri di concessione, euro 1.000.000,00 per penali contrattuali;
2) decideva di addivenire alla stipulazione di un atto transattivo con il quale riconoscere euro 10.700.000,00 in favore del gestore, da corrispondere in tre annualità (31.12.2007/2008/2009), avvalendosi di economie da canoni di concessioni in favore dei comuni;
3) si impegnava a modificare la tariffa reale media del 2006 e a spostare la revisione del piano ambito nel medesimo anno 2006 ( a fine di eliminare l’anomalia contrattuale della mancata coincidenza contrattuale della revisione del piano con quella della tariffa) oltre ad altre pattuizioni.
– con determina del Presidente dell’Autorità d’Ambito n.1 del 5 marzo 2008, veniva approvata l’articolazione tariffaria relativa all’anno 2006;
– il C.O.N.V.I.RI. con delibera n. 7 del 2008 sollevava rilievi di legittimità nei confronti delle delibere dell’autorità d’ambito n. 4/2007 e 1/2008, nonché del principio di irretroattività degli atti amministrativi, invitando l’Autorità d’Ambito ad adottare idonei provvedimenti per adeguarsi ai rilievi;
– con nota 1210 del 9 dicembre 2008, l’Autorità d’Ambito, adeguandosi alle posizioni del C.O.N.V.I.R.I., invitava il gestore a sospendere, in via cautelare, l’emissione retroattiva delle bollette e, con successiva nota n. 103 del 29 gennaio 2009, avviava il procedimento di revoca dei provvedimenti 4/2007 e 1/2008;
– successivamente, Acea Ato 5 presentava ricorso al TAR contro la delibera del C.O.N.V.I.R.I n. 7 del 2008;
– con deliberazione n. 5 del 21 dicembre 2009, la Conferenza dei Sindaci tra l’altro annullava definitivamente la precedente deliberazione n. 4/2007 nonché gli atti connessi e consequenziali e conferiva espresso mandato al Presidente dell’A.A.T.O. 5 di procedere all’annullamento della determina Presidenziale n. 1/2008;
– Acea proponeva ricorso al Tar avverso i suddetti atti di annullamento;
– con deliberazione n. 3 dell’8 aprile 2010, la Conferenza dei Sindaci deliberava:
1) di applicare, in via provvisoria, per l’anno 2010, la TRM vigente nel 2005 e la relativa articolazione, di cui alla Determinazione Presidenziale n. 1 del 14 marzo 2006, a valere su tutto il territorio dell’A.T.O. 5, fatti salvi gli eventuali conguagli successivi da applicarsi non in via retroattiva;
2) di procedere all’escussione del deposito cauzionale a fronte del mancato pagamento da parte del Gestore degli oneri concessionari dovuti;
3) di intraprendere nei confronti del Gestore tutte le iniziative ritenute necessarie a tutela della ragioni dell’A.A.T.O;
4) di avviare un tavolo tecnico con la Regione Lazio relativamente al Piano straordinario di risanamento delle risorse idriche ed individuare di concerto un percorso per far fronte alla programmazione ed attuazione degli interventi oggetto di finanziamento regionale.
– nel 2011 ACEA ato 5 presentava ricorso al TAR contro l’A.A.T.O. 5, la Consulta dei Sindaci e la Regione Lazio, al fine di veder dichiarato l’obbligo dell’A.T.O. 5 di provvedere in ordine alla determinazione della tariffa del S.I.I. per gli anni 2006, 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011 e alla revisione triennale del Piano d’Ambito relativo agli anni 2011-2013;
– seguivano, dopo diverse riunioni invalidate dall’assenza del numero legale, le Conferenze dei Sindaci del 5 marzo 2014 e del 14 luglio 2014;
– in materia di competenze in merito ai S.I.I. l’articolo 21, commi 13 e 19, del decreto legge 201/11 ha trasferito all’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas “le funzioni di regolazione e controllo dei servizi idrici”, precisando che tali funzioni “vengono esercitate con i medesimi poteri attribuiti all’Autorità stessa dalla legge 14 novembre 1995, n. 481” e sopprimendo contestualmente l’Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua;
– l’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas ed il Servizi Idirico (AEEGSI) assume il 28 Dicembre 2012 tre deliberazioni n. 585, 586 e 587 che riguardano, non solo il metodo per l’articolazione della tariffa, ma anche la trasparenza nei documenti di fatturazione ed un’istruttoria sulla definizione delle tariffe anomale applicate in alcuni S.I.I sul territorio nazionale;
– a partire dall’estate del 2014, l’Acea Ato 5 spa sta inviando ai consumatori le bollette nelle quali oltre ai costi per i normali consumi sono previste le somme dovute a titolo di conguagli tariffari 2006-2011 e il deposito cauzionale, richiesti in forza della Determina del 30 maggio 2013 del Commissario ad Acta all’uopo nominato dal Tar Lazio, sezione Latina e tali fatturazioni mancano di alcuni requisiti previsti dall’AEEGSI;
– la gestione di recapito delle bollette è stata affidata ad una società privata e numerosissimi, in tutta la provincia, sono stati i casi di mancato recapito di bollette, di solleciti per bollette mai recapitate o già pagate e ulteriori disservizi, tutti addebitati sui cittadini/consumatori;
– l’ammontare dei conguagli è stato determinato nel limite massimo di 75,18 milioni di euro, al netto delle penali per 9,312 milioni di euro che il Commissario ha inteso applicare all’Acea Ato 5 spa;
– nei termini di legge è stata impugnata innanzi al TAR dall’Ente d’Ambito la determina commissariale del 30 maggio 2013 e anche Acea ha proposto un ricorso incidentale contestando l’ammontare delle penali;
– l’Ente d’Ambito decise di soprassedere alla fase cautelare in assenza al tempo, del necessario supporto di una CTP volta a suffragare le ragioni dell’Ente stesso, con l’obiettivo di chiederne la successiva ed immediata fissazione dell’udienza di merito nelle forme di giudizio breve;
– l’ente d’Ambito ha commissionato all’Ing. Colosimo e all’Ing. Moreschini una relazione tecnica a supporto del ricorso promosso contro la Deliberazione Commissariale suddetta e dalle conclusioni rassegnate nella relazione sopra indicata si riporta testualmente “come ampiamente documentato nella trattazione precedentemente esposta la determinazione di tale importo (71.180 migliaia di euro) si basa su principi che : a) contrastano con le disposizioni stesse del Tar (n. 357 del 22.04.2011 e n. 529 del 20.06.2011) ed i deliberati del CONVIRI, b) applicano retroattivamente norme e regolamenti che nel periodo di regolazione 2006-2011 non esistevano e all’ultimo capoverso giunge ad affermare dai calcoli sviluppati nei precedenti capitoli è risultato che l’importo degli scostamenti effettivamente dovuto nel periodo 2006-2011 è pari ad euro 33.280.940,00 migliaia di euro. A tale importo dovranno essere defalcate le poste in favore dell’AATO5, quali appunto le penali per un importo di euro 17.561.000,00, gli oneri concessori non ancora versati per un importo di oltre euro 30.000.000,00, nonché l’importo relativo alla remunerazione del capitale di euro 601.535,00. ;
– nei mesi scorsi è stato investito del problema delle partite pregresse sia il Garante Regionale del SII e sia l’Autorità Nazionale dell’Energia, il Gas e il Servizio idrico che rispettivamente hanno adottato le Raccomandazioni del 5.12.2014 all’Ente d’Ambito e all’Acea dove si chiedeva all’Acea di sospendere il recupero dei pagamenti per 150 gg e di avviare con l’Ente d’Ambito un confronto per trovare una soluzione e l’Autorità con riscontro formale del 22 gennaio 2015;
– Inspiegabilmente, l’Acea ha disatteso le raccomandazioni del Garante SII e le considerazioni svolte dall’AEEGSI e continua a recuperare le somme per le partite pregresse;
– Con Determina del Commissario ad acta del 19 dicembre 2014 nominato in esecuzione del Tar Lazio, sezione distaccata di Latina Sez. Prima n. 822 del 2012 l’Acea dovrà rimborsare 3,5 milioni di euro a 27mila utenze ciociare che per il periodo intercorrente 16 ottobre 2013 e il 15 ottobre 2008 hanno pagato il servizio di depurazione senza che quest’ultimo fosse attivo;
– Nei giorni scorsi, il Tribunale di Frosinone in composizione monocratica ha condannato l’Acea e riconosciuto le doglianze di un cittadino di Alatri circa l’illegittimità dell’Acea di applicare, per gli anni successivi al 2005 un aumento tariffario annuo superiore al 5 %;
– con riferimento a tutto il territorio provinciale, negli anni di gestione dell’Acea si sono registrate e si registrano tutt’ora carenze d’acqua, perdite e disservizi vari e sono scarsissimi gli investimenti effettuati dall’Acea Ato 5 nonostante gli impegni contrattuali e la ridottissima presenza di contestazioni formalizzate da parte dell’Ente d’Ambito;
– la problematica dell’adeguamento tariffario e del recupero retroattivo è già stata esaminata in passato con l’impossibilità in quel caso di recuperare le somme retroattivamente;
– La determina commissariale AEEGSI del 30.05.2013, che ha approvato e quantificato l’aumento tariffario in questione, ha natura di atto amministrativo generale e, pertanto, soggiace al principio generale della irretroattività dell’azione amministrativa. Per costante orientamento giurisprudenziale “la regola dell’irretroattività dell’azione amministrazione è espressione dell’esigenza di garantire la certezza dei rapporti giuridici, oltreché del principio di legalità che, segnatamente, in presenza di provvedimenti limitativi della sfera giuridica del privato (tali sono, ad esempio, quelli introduttivi di prestazioni imposte), impedisce di incidere unilateralmente e con effetto “ex ante” sulle situazioni soggettive del privato “ (Cons. di Stato sent. N. 4301/08-Tar Lazio sent. N. 357/11);
– oggi, il momento economico e sociale è drammatico e le famiglie (contraenti deboli) hanno serie difficoltà a sopravvivere dignitosamente e, considerate le numerose omissioni ed inadempienze registrate da parte di molti soggetti coinvolti in questa vicenda che spesso si sono defilati di fronte alla necessità di assumere decisioni o di produrre atti o, peggio, hanno assunto atteggiamenti demagogici infruttuosi se non oggettivamente ed evidentemente dannosi, non è in alcun modo accettabile consentire che siano i cittadini a pagare per tutti;
– nel 2010 anche l’Assemblea delle Nazioni Unite ha riconosciuto che “l’acqua potabile è un diritto fondamentale, essenziale per il pieno godimento del diritto alla vita e di tutti i diritti dell’uomo”
CHIEDIAMO
1) di sospendere immediatamente la richiesta da parte di ACEA ATO 5 delle partite pregresse 2006-2011 ai cittadini e di esaminare prioritariamente e compiutamente la vicenda, partendo dalla Relazione Tecnica (Colosimo/Moreschini) a supporto del Ricorso contro la Deliberazione di Maggio del Comm. Ad acta che di fatto riconosceva al gestore le somme pregresse, invitare l’Acea Ato 5 spa a comporre la vicenda nei termini indicati nella Relazione suddetta e/o comunque individuare ulteriori soluzioni composite favorevoli al cittadino/utente, tenendo conto, altresì del pronunciamento del Garante Regionale e della stessa relazione allegata alla deliberazione del Commissario ad acta che traccia un percorso compositivo;
2) in assenza della richiesta di cui al punto precedente, partendo dalla Relazione (Colosimo/Moreschini) e sentiti i legali dell’Ente, di predisporre una nota a firma dei Sindaci disponibili per richiedere al Tar la fissazione, in maniera prioritaria dell’udienza per decidere nel merito;
3) di garantire da subito il concreto funzionamento dell’OTUC (Organismi di Tutela degli Utenti e dei Consumatori) di Frosinone anche al fine di favorire una più puntuale formalizzazione delle contestazioni per disservizi e di intimare all’Acea Ato 5 Spa di cooperare al buon funzionamento del medesimo;
4) di pretendere dall’Acea Ato 5 Spa il puntuale recapito delle bollette, riducendo al minimo i disagi fino ad ora patiti dai cittadini ed eliminando tutte le more per ritardato pagamento applicate ingiustamente, nonché pretendere il rispetto della trasparenza e privacy in tutta la gestione e fatturazione anche nel rispetto delle relative Deliberazioni dell’AEEGSI;
5) verificare l’adeguatezza del piano d’ambito e dei relativi investimenti e pretendere dall’Acea Ato 5 Spa e da tutti i soggetti coinvolti il rispetto in tema di investimenti di tutti i vincoli contrattuali;
6) esaminare capillarmente, con tutte le realtà comunali della Provincia, le criticità della gestione del Servizio Idrico (inefficienza e disservizi) e palesarle in maniera formale all’Ente d’Ambito ed a Acea Ato 5 SpA sotto forma di contestazioni;
7) richiedere la sospensione delle attività di distacco dei contatori alle utenze civili che si trovano in accertate condizioni di disagio economico e/o comunque assicurare sempre la fornitura del minimo garantito di acqua.
8) in mancanza di volontà e collaborazione da parte di Acea Ato 5 Spa a recepire le richieste di cui ai punti precedenti, come già deciso all’unanimità dall’Assemblea dei Sindaci nel 2011 di dare mandato alla STO di valutare ogni più utile iniziativa, nessuna esclusa compreso l’avvio del procedimento volto alla risoluzione della Convenzione di Gestione secondo le prescrizioni di cui agli articoli 34 e seguenti della medesima Convenzione di Gestione e del Disciplinare Tecnico, per ripristinare un iter trasparente ed efficiente del servizio idrico nell’Ato 5.

3 Risposte a “Acea Ato 5, documento del PD di Frosinone”

  1. Luciano B.

    Mar 20. 2015

    La verità stà nel fatto che una masnada di sindaci non ha dato fattivamente seguito alla delibera del 5/12/2011 votata all’unanimità con la quale si chiedeva la rescissione del contratto per colpa in base all’art. 34 e sta nelle solite colpe degli stessi che continuano a votare a favore di ACEA. QUELLA MASNADA SI VERGOGNASSE…!!!

    Rispondi a questo commento
  2. Antonio

    Mar 20. 2015

    Ma il PD di Frosinone non ha mai discusso questo documento con gli iscritti, non conosco circoli del PD che hanno approvato un documento di questa natura. Il PD di Frosinone non sono i Sindaci firmatari del documento. Ho sempre sostenuto che sono gli iscritti, dopo l’approvazione dell’assemblea a demandare a chicchessia l’ordine del giorno! In questi giorni c’è una discussione in giro riguardante questo argomento che necessita un approfondito dibattito tra la gente, vedo code di cittadini salire negli uffici comunali a chiedere lumi circa bollette Acea esorbitanti, ovviamente gli uffici comunali non possono sostituirsi a quelli dell’Acea ed ecco che tante volte, soprattutto gli anziani si vedono costretti a pagare bollette eventualmente inesatte! Il dovere del politico è quello di informare e soprattutto tutelare i cittadini da qualsiasi malefatte, di intervenire sempre e comunque a favore del cittadino laddove ci sono ragioni di intervenire. Sono tanti gli argomenti da discutere e credo fermamente che si debba tornare ad aprire le sedi di Partito, una volta ” la casa del popolo”, è pur vero che i politici non hanno più nulla da dire, ma i cittadini SI!

    Rispondi a questo commento
  3. Patrizio

    Mar 19. 2015

    Ma che le dite a fa’ certe cavolate…..Che il PD ha chiesto al garante regionale di indagare etc. etc.
    Ma che farà il garante?
    Al massimo farà una lettera ad Acea o forse una multa di 10.000€……
    è intanto Acea incassa milioni di euro!
    Ma fatemi il piacere…..
    Almeno non prendete più in giro il popolo ciociaro, ditelo che siete solo per le lobby…….
    A voi del popolo non VE NE FREGA NIENTE!!!!!

    Rispondi a questo commento

Lascia una Risposta a Antonio








 Acconsento al trattamento dei miei dati personali (Regolamento 2016/679 - GDPR e d.lgs. n. 196 del 30/06/2003). Privacy Policy.

Il presente sito fa uso di cookie anche di terze parti. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie. Leggi di più

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi