Sergio Staino contro la Minoranza Dem

bobo“Caro Gianni, non vi sopporta più nessuno: così uccidete la sinistra”. Gianni è Cuperlo, esponente della sinistra dem che ha sfidato Matteo Renzi all’ultimo congresso del Pd. Mentre l’autore del j’accuse è Sergio Staino, il vignettista inventore di Bobo, che in una lunga lettera pubblicata sull’Unità chiede a colui che aveva sostenuto come segretario del partito di non distruggere il Pd.

Già il fatto che tu metta sullo stesso piano le mie critiche a Berlusconi con le mie mancate critiche a Renzi, dimostra per l’ennesima volta un errore di valutazione in cui tu mi sembra sia caduto in pieno: considerare simili Berlusconi e Renzi (…) Oggi, così come vi comportate con Renzi, a mio avviso state pericolosamente aiutando una futura tragica vittoria di un Salvini o un Grillo.
si autoassolvono pensando che Renzi non c’entri niente con loro, che sia come un fungo nato dal nulla, un fungo malefico che va estirpato in modo che il partito ritorni nelle loro mani. Quale sogno demenziale e quale cecità politica nel rinunciare caparbiamente ad una verità dura ma realistica: tutti loro, Gianni, sono ormai fuori dalla storia, nel bene e nel male hanno fatto il loro tempo e sono, come capita a tutti, finiti. In questo modo state uccidendo la sinistra, date un’immagine di voi stessi come degli estremisti disperati che urlano su tutto e tutti senza sapere cosa proporre (…) Dovete smetterla con questa strategia suicida. Vai fra la gente, esci fuori dal gruppetto della Sinistra Dem e dai quattro vecchi marpioni che vi sovrastano. Vai fra la gente, come ho fatto io in varie situazioni, in un cinema affollato, in una trattoria, in un autobus e urla: “questa Sinistra Dem ci sta veramente scassando i coglioni”. Avrai come risposta una standing ovation, non vi sopporta più nessuno tranne, ovviamente, Renzi il quale con il vostro atteggiamento così assurdo e fuori dalla storia del nostro partito, si può permettere di twittare: “Tanti auguri ai gufi”. E allora, se si accetta questo atteggiamento sanamente costruttivo, riformista, responsabile, quanto sbagliata risulta la vostra scelta su De Bortoli: lo sapevate che in questo momento era una sfida, una provocazione, e a che cosa serviva? Perché non proporre un Bray ad esempio, o una Berlinguer, o un Sandro Veronesi, o un qualunque nome di personalità amata, stimata, brava che poteva costituire un ponte fra voi e Renzi? In modo infantile avete preferito la rottura. Sinceramente, non è lo stesso atteggiamento dei populisti più imbecilli? Questo è tutto quello che mi allontana da te e da quel che rappresentate politicamente. Io mi sento sempre di sinistra e cerco di portare le idee di sinistra dove posso, a cominciare dal giornale.

Intanto la minoranza Dem prosegue la battaglia.
Oggi la battaglia sul Senato, ieri quelle contro la riforma della scuola e il Jobs act. Quali sono le reali intenzioni della minoranza? Spodestare Renzi “l’usurpatore”. Parla il vietcong Fornaro: “Lavoriamo a un’alternativa a questa guida del partito”. “Il governo non dovrebbe dimenticare che le riforme sono da sempre affidate alla dialettica parlamentare ed è sbagliato caricare di significativi anti-governativi una naturale e costituzionalmente corretta iniziativa dei parlamentari”. Messaggio in chiaro: non abbiamo nessuna intenzione e non ci passa neppure per l’anticamera del cervello di far cadere Renzi. “I 17 emendamenti della minoranza non sono contro il governo, che in Senato abbiamo sostenuto lealmente in ogni occasione di voto di fiducia, ma, al contrario, vogliono essere un contributo per una riforma costituzionale che partendo dal superamento del bicameralismo paritario, attribuisca ad un Senato (con 100 senatori) eletto dei cittadini un ruolo definito e soprattutto utile”.

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