La Corte di Cassazione ha formalmente dato il via libera al referendum costituzionale sulla riforma Boschi. Ora il governo di Matteo Renzi ha sessanta giorni per scegliere la data del referendum. Al momento per il passaggio politico più delicato per l’esecutivo si ipotizzano il 13 o il 20 novembre, anche se non si esclude il successivo fine settimana, quello del 27.
L’Alta Corte ha quindi validato le oltre cinquecentomila firme depositate per richiedere la consultazione sulla riforma. Voto cruciale per Renzi, con il Partito democratico spaccato e la minoranza che chiede al premier di cambiare la legge elettorale, l’Italicum, per votare a favore del quesito posto dal governo, che in caso di sconfitta potrebbe terminare la propria corsa. Sui social il presidente del Consiglio ha rilanciato un tweet del Comitato per il sì nel quale si legge: “Adesso possiamo dirlo, questo è il referendum degli italiani”. Quindi, nella sua e-news, ribadisce: “Il referendum non è la sfida di Matteo Renzi, ma di milioni di persone che vogliono ridurre gli sprechi della politica, rendere più semplici le istituzioni, evitare enti inutili e mantenere tutte le garanzie di pesi e contrappesi già presenti nella nostra Costituzione”. Anche il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi esulta su Twitter ricorrendo all’ashtag #bastaunsi.