Il cantautore Roberto Vecchioni in un’intervista all’Huffington Post.
“Anche il popolo è diventato populista. Non ha più afflati, né slanci d’idealismo. Ognuno pensa ai suoi interessi personali. Prende e arraffa quel che può. E va dietro al primo che gli capita: imbonitori, cialtroni e uomini che spacciano fasullagini. Ho amato il popolo per moltissimo tempo. Ora non lo amo più come una volta”.
Roberto Vecchioni non parla “con piacere di politica”, però si appassiona quando considera ciò che c’è intorno: “Qualsiasi posizione tu prenda – dice all’Huffington Post – una parte la accoglierà come una disgrazia. Ti diranno che sei un venduto, un faccendiere, un interessato. E non ho nessunissima voglia di dire se voterò ‘sì’ oppure ‘no’ al referendum. Per me, è faticosissimo scegliere. Il cuore e l’anima sono per il ‘no’. Invece, l’intuito personale e la rabbia per alcune persone che sono contro mi spingono verso il ‘sì’. Lo vivo come un tormento. Ma non vedo gente lì fuori disposta a condividere la complessità della scelta”.
Fino all’inizio degli anni settanta, il popolo aveva molte più ragioni per essere amato. Nutriva aspirazioni. Non faceva calcoli. Com’è oggi, non mi interessa più.