Lingotto di Torino per lanciare candidatura Renzi

renziStasera comincia il Lingotto, che apre apre ufficialmente la campagna per le primarie di Matteo Renzi. A 10 anni dal primo Lingotto del Pd, nel giugno 2007, che segnò l’insediamento di Walter Veltroni alla guida del partito, tre giorni di manifestazione che sancirà la candidatura di Matteo Renzi alle primarie ed il ticket per il congresso con Maurizio Martina, indicato come vicesegretario. Dodici stanze che ospiteranno i workshop, ognuna dedicata a un tema: partito; la società aperta ai tempi del populismo; Europa e Mediterraneo; capitale umano, scuola, università e ricerca; lavoro di cittadinanza; istituzioni e pubblica amministrazione; welfare e salute, tra protezione e promozione; nuova economica e fisco amico; diritti, legalità, giustizia; crescita e Mezzogiorno; cultura, identità e cittadinanza; città e territori.

Tanto tempo è passato dal 2007: tante cose sono cambiate ma l’idea originaria di partito che ha in mente Renzi resta quella: la vocazione maggioritaria, il segretario-premier, le primarie, l’apertura alla società civile, la forma di un partito aperto, allergico alle correnti e rivolto al riformismo che contiene in sé la visione di un Paese più equo, meritocratico, civile.

Ripartire da questa frase: essere di sinistra significa essere riformisti.
Questa volta Veltroni non ci sarà. Nelle stesse ore in cui Renzi tornerà al fonte battesimale democratico del Lingotto di Torino, il pioniere del 2007 volerà verso gli Usa con la moglie per andare a trovare la figlia. Il ritorno di Matteo al Lingotto interroga e scuote i veltroniani che nel 2013 sostennero compattamente il sindaco di Firenze, a partire dal loro leader. E che in questi anni hanno condiviso molte riforme, ma anche mal sopportato i toni troppo muscolari del fiorentino. Molti “veltroniani” sono con Renzi: Verini, si sono schierati Giorgio Tonini, Roberto Morassut, Vinicio Peluffo, Marco Causi, Maria Coscia, Stella Bianchi. Ma c’è anche chi, dopo anni vissuti vicino a Veltroni e dopo aver sostenuto inizialmente Renzi, ora è passato su Orlando: Andrea Martella il deputato forte del collegio nord di Venezia, oppure Goffredo Bettini, uomo forte del PD romano.

Per il lingotto sono attesi ministri e personalità: in prima fila il presidente del Consiglio Gentiloni, il numero due del ticket congressuale Maurizio Martina, l’ex governatore del Piemonte Chiamparino, i ministri Padoan, Lotti, Boschi, Madia, Franceschini, Delrio, Minniti, Poletti e Pinotti . E ancora: Massimo Recalcati, il premier maltese Muscat, Biagio De Giovanni. Tra gli interventi più attesi di domattina quello del titolare dell’economia e quello di Emma Bonino

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