Domenica 23 Aprile ha fatto tappa a Fontana Liri il tour di Viviciociaria. Grazie alla tenacia di Maria Strangolagalli, guida turistica, Viviciociaria ha scelto Fontana Liri quale comune da scoprire e da visitare. I numerosi turisti accorsi per l’iniziativa, sono stati condotti sotto la guida di Maria Strangolagalli, accompagnati dal Presidente del Consiglio comunale e delegato alla cultura Sergio Proia, per le bellezze del nostro paese. Ricco il programma: in mattinata la visita nel centro storico di Fontana Liri Superiore, con gli intervenuti che hanno potuto ammirare il Castello Succorte recentemente ristrutturato e messo in sicurezza, e il museo dei Nuovi Primitivi di Vincenzo Bianchi a Santa Croce, con l’autore che ha anche tenuto un breve discorso sull’arte. Successivamente i turisti sono stati accompagnati presso il Santuario della Madonna di Loreto, per concludere ad ora di pranzo al Lago Solfatara, dove sono rimasti per mangiare, nell’incanto della natura. Presso il Lago Solfatara il Sindaco Gianpio Sarracco ha salutato i visitatori, invitando Maria Strangolagalli e Viviciociaria a replicare la pregevole iniziativa.
Maria Strangolagalli ha scritto su facebook: “È stato il giorno delle emozioni forti: sperimentate, trasmesse e percepite. Giocare in casa mi ha fatto avvertire una responsabilità sconfinata: volevo che l’accoglienza riflettesse appieno le mie intenzioni più nobili. Fontana Liri è un luogo dalle mille declinazioni, mi sono riproposta di accarezzarle tutte, compatibilmente con i tempi e con le informazioni di cui disponevo. Non so se sono riuscita nell’intento, ma vedere tanta gente entusiasta che non la smetteva più di fotografare, sorprendendosi, mi ha trasmesso una gioia smodata. Ringrazio tutti, ma proprio tutti coloro che ho coinvolto a vario titolo. Prima di tutto Laura e Carlo che, provvidenzialmente, ho incontrato martedì scorso e da allora mi hanno assistita e supportata a vario titolo. E poi tutta la gente Fontana fu fortezza forte…ma continua ad avere un notevole ascendente su tutti”.
Si ringrazia:
Laura Germani, Carlo Venditti, Alex Vigliani, Vanessa Narducci, Carmine Di Ruzza, Daniela Bottoni, Claudia Arcese, Sergio Proia, Vincenzo Bianchi, Sergio Mercadanti, Nevart Cricorian, Alessio Bove, Enrica Lucchetti, Barbara Reale, Danilo Lucchetti, Roberta Cassetti, Marco Occhipinti, Anna Barbi, Giuliano Fabi.
Pubblichiamo un ampio stralcio dell’articolo pubblicato su Viviciociaria di Alessandro Viglianti.
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E vi diciamo perché ci siamo innamorati di Fontana Liri Superiore, con la sua nostalgica decadenza che non sfugge agli occhi e punta dritto al cuore.
Ma che sapore ha una giornata uggiosa, cantava Lucio Battisti. Ed è col cielo grigio che arriviamo a Fontana Liri, ospiti di Maria Strangolagalli, guida turistica e abitante del luogo, cui sarà affidato il compito di aprirci le porte del borgo.
Ci si arriva, da Frosinone, percorrendo la Casilina. Arrivando ad Arce, superando Piazza Sant’Eleuterio, in un attimo si è nell’abitato di Fontana Liri. No, non la parte superiore, per quella ci vuole ancora un po’.
Qualche curva, passiamo sotto la ferrovia che disegna un suggestivo arco nel cielo. Sta lì da 120 anni la soprelevata, inserita in un paesaggio che appare selvaggio, tra alberi grandi e vegetazione folta che, qualcuno, dice copra reperti archeologici e resti più o meno importanti.
Fontana Liri è la città che ha dato i natali a Marcello Mastroianni – attore – e a Umberto Mastroianni – scultore. Fontana Liri è il borgo che non ti aspetti, nascosto, abbarbicato, all’ombra di un castello ai più sconosciuto che sovrasta un abitato di 35 – 40 anime di cui 4 bambini che ancora giocano nelle strade, corrono e conoscono ogni angolo del piccolo centro che, a Fontana, dicono “superiore”.
Il castello è pietra, è torre, è luogo in cui il tempo resta imprigionato e, impassibili, le sorti degli uomini che vi vissero sembrano riecheggiare.
Nella parte superiore, che oggi lentamente viene abbandonata dai propri abitanti, restano abitazioni, alcune di assoluto pregio come il palazzo di proprietà dei Palleschi.castellofontana3
Palazzi, chiese e ricordi. Tanti. Quelle degli abitanti di un tempo e di chi ancora posiziona come in un grande salotto della memoria, come fossero mobili, il bar, i locali, il forno e l’ufficio postale, uomini e donne di un centro un tempo vivo, abitato e frequentato.
Seguendo i racconti di Tonino Zuffranieri, in sosta dinanzi a una discutibile abitazione di color rosa, in un angolo del centro tra il campanile e il palazzo della famiglia Palleschi, sembra quasi di risentire il brusio delle voci, le risa, le battute. Poco distante da dove ci troviamo c’erano dei negozi, ce li elenca uno ad uno con la memoria solita di chi un luogo oltre a viverlo lo ama e vorrebbe tornare a vederlo vivo, magari posto al centro dell’attenzione di turisti e visitatori.
Turisti, sì. Perché a Fontana Liri superiore non manca niente dei tanti centri che siamo abituati a visitare in tutta Italia. Non mancano le chiese, non manca la storia, non manca il castello. Ci sarebbe persino la memoria industriale archeologica del polverificio che fu causa dei 32 bombardamenti durante la seconda guerra mondiale.
Fontana Liri è questo e molto altro. Oltre alle sue “storie di pietra” fu anche set cinematografico per le scene di “Per Grazia Ricevuta”, fortunata pellicola di e con Nino Manfredi, film passato alla storia italiana della settima arte.
Più in basso, poco distante, c’è il parco della Solfatara, dove l’acqua spesso è dispettosa e va via. E questa è un’altra storia che sa di terme, di sorgenti, di foto e acqua oggi solo in cartolina perché la sorgente, da qualche tempo, ha la bocca asciutta. Ma tornerà, è sempre tornata. E questa è un’altra vicenda che rende magica e bella Fontana Liri.