Commento da facebook del membro del Direttivo PD Fontana Liri Flavio Venditti.
Governo Conte, il primo discorso del presidente “terzo”: “Populisti? Sì se significa ascoltare i bisogni della gente”
Al PROFESSOR Giuseppe Conte, primo ministro.
Caro collega, sì, Renzi non può permetterselo, io sì, sono stato professore anch’io, quindi concedimi la licenza. Forse, impegnato come sei stato nel trovarti il tuo spazio nell’Università, o forse impegnato nel coltivare le amicizie che contano, non hai avuto molto tempo per riflettere e per pensare, lo capisco, ma confondere i bisogni degli italiani e etichettare come bisogni i suoi mal di pancia mi pare ingenuità, perché voglio essere buono, altrimenti dovrei dire mi pare sciatteria intellettuale, analfabetismo culturale. E già, perché, i bisogni degli italiani, quelli veri, sono la sanità, sono la scuola, sono la cultura, sono il lavoro. Questo governo, esito di questa maggioranza, è nato, e deriva, da una campagna elettorale fatta di “Fuori i neri dall’Italia, fuori dall’Euro, al ladro in casa mia io gli sparo in fronte, stipendio garantito a chi non lavora, e a chi non ha voglia di lavorare” e mi fermo qui per carità di patria. E’ questo che vi dà pieno diritto al dispregiativo titolo di governo populista. E non basta uno SLOGAN per “Cafoni. Il nulla. E poi il nulla. E i cani del principe” a darvi altra dignità. Hai parlato per un’ora e mezza circa, non qualche minuto, eppure nessun accenno, nessun riferimento, nessuna parola su scuola e cultura. Caro collega, non me ne volere, mi vergogno che un professore non abbia ritenuto che tali temi debbano far parte del “cambiamento” di cui ti ergi a paladino. Ah, forse non ne avevi il potere. Già. In fin dei conti non sei che un povero professore.