Leghisti? Non siete il benvenuti

Articolo di Flavio Venditti. 
Cari Leghisti non siete i benvenuti. Politicamente, ovvio. E siccome non mi piace girare intorno all’argomento, non siete i benvenuti perché spalleggiate il Cialtrone del nord, razzista e xenofobo rozzo e volgare, con un piccolo ma non irrilevante difetto: quello di speculare sulla disgrazie: le disposizioni sulla fecondazione eterologa della Lombardia di Roberto Maroni, le norme anti-rom di Flavio Tosi a Verona o le ordinanze comunali “contro il degrado” di Massimo Bitonci, sindaco sceriffo di Padova. E non dimentichiamo, soprattutto, che la Legaladrona è nata con l’obiettivo della secessione, dividere l’Italia in due, il separatismo (in Veneto è stato organizzato il primo “Referendum per l’Indipendenza”, ad Ottobre 2017, non cento anni fa). Sempre nell’ottica di aggregare intorno a sé più forze possibili, prosegue, inoltre, la raccolta firme per un altro quesito referendario: “l’eliminazione della Legge Mancino”, che punisce dal 1993 “l’istigazione all’odio razziale”. Questa norma, descritta dai leghisti semplicemente come “una legge contro la libertà d’espressione”, è una battaglia storica dei movimenti neofascisti italiani. Una alleanza, questa con l’estremismo nero, che ha radici lontane, gestita con disinvoltura dall’eurodeputato Mario Borghezio, sia con la creazione di esperienze ponte tra il Carroccio e la destra radicale (una su tutte la recente “Associazione Patriae”, capitanata dal fascista milanese Fabrizio Fratus), sia direttamente con Casa Pound d’Italia e gli ex-Fiamma Tricolore di Progetto Nazionale. Non passa giorno che un esponente di Legaladrona non pronunci una frase razzista o discriminatoria su migranti e rifugiati, settore nel quale Matteo Salvini è il leader indiscusso. Ma anche “frasi di disprezzo, degradazione e spersonalizzazione nei confronti delle donne e delle persone omosessuali e transessuali”. E’ un’Italia “intrisa di ostilità, razzismo, xenofobia” che “sembra concentrare più di altri Paesi europei le dinamiche di tendenza all’odio“, quella ritratta da Amnesty International nel suo Rapporto 2017-2018. Un odio protagonista anche della campagna elettorale, dove il 95% delle dichiarazioni di politici sui social che “veicolano stereotipi, sono discriminatorie, razziste o incitano all’odio e alla violenza in campagna elettorale” e sono da attribuire in massima parte alla Legaladrona. Dice Paolo Mieli:“Il Sud è vittima di una storia negata e con l’occupazione piemontese ha subito massacri e stupri indicibili. I briganti non erano comuni delinquenti ma combattenti partigiani contro l’occupazione piemontese. I MERIDIONALI SONO VITTIME DI UNA VISIONE RAZZISTA DA PARTE DEL NORD che impedisce di far emergere le loro qualità. Queste storie vanno riportate nei libri di scuola e sino a quando non si faranno i conti con queste verità in Italia non cambierà mai nulla, neanche tra altri 150 anni”. Ecco, quando a Fontana viene fondata una sezione della Legaladrona è di questo che parliamo. Una volta li avrebbero chiamati TRADITORI, i leghisti e quelli che li sostengono. Per questo ripeto, non siete i benvenuti.

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