Incontro a Roma sul tema dello Stabilimento di Fontana Liri. Il documento in attesa di risposta

stabilimentoRicevuta al Ministero una delegazione di Fontana Liri per parlare del sito dello Stabilimento Militare Propellenti.Si è svolto ad Ottobre 2018 un incontro a Roma per parlare dello Stabilimento di Fontana Liri. Presso la sede dell’aeronautica di Roma, grazie all’ intervento del deputato M5S onorevole Luca Frusone , che da subito ha mostrato sensibilita’ alla vicenda dello Stabilimento Militare Propellenti ed alla vicenda dei lavoratori interinali, alla presenza dei responsabili del sottosegretariato alla difesa, dei rappresentanti dell’AID, dei Sindaci del comprensorio, delle Rsu interessate ,e dei lavoratori interinali, in una giornata segnata dalla volonta’ espressa da tutte le parti di voler trovare una soluzione rapida al problema ,si e’ assistito ad un incontro intenso,a volte anche incalzante e di chiare indicazioni di carattere politico ed industriali. La delegazione, guidata dal Sindaco Gianpio Sarracco, ha esposto criticità e potenzialità del sito, consegnando ai rappresentanti del governo un documento per chiedere impegni precisi sulle prospettive concrete per il sito. E’ stato consegnato un documento che riportiamo integralmente di seguito, con la speranza che non resti ancora troppo tempo senza risposta. 

 

Lo stabilimento Militare “Propellenti” di Fontana Liri (SMP) è nato nel 1893. E’ situato nella media valle del Liri, a circa 12 km dal casello autostradale di Ceprano, in posizione baricentrica tra Frosinone, Sora e Cassino tra Roma e Napoli. Attualmente occupa un’area di circa 64 ettari ed è attraversato dal fiume Liri che lo divide in due parti quasi uguali. Sono presenti oltre 350 fabbricati (alcuni dei quali ormai fuori uso) e impianti per la produzione di nitrocellulose, polvere sferica, energia elettrica e cariche di lancio.
Si tratta di un sito che è stato strategico e fondamentale per lo sviluppo del territorio e che è stato importantissimo nella storia dell’Italia, essendo nei periodi di guerra tra i quattro più grandi stabilimenti di polvere. Negli anni il sito ha visto una progressiva riduzione di produzione ed organico e oggi, a causa di criticità strutturali e di carenze di personale, rischia la chiusura ma sarebbe un grave danno in quanto esso rappresenta ancora, per le sue indubbie ed oggettive peculiarità, una preziosa risorsa per l’Italia. In passato il sito ha dato lavoro a centinaia di persone, oggi, purtroppo, vengono impiegati soltanto circa 75 civili e 10 militari e entro la fine dell’anno andranno in pensione 15 dipendenti. Ciò si è verificato a causa del blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione (che dura ormai da oltre venti anni), dei pensionamenti di centinaia di lavoratori e da una “drastica riduzione di personale” avvenuta nel 2002 con l’ingresso dello SMP in Agenzia Industrie Difesa. La scelta politica nel 2002 di consegnare lo stabilimento sotto la gestione dell’Agenzia Industrie Difesa non ha raggiunto l’obiettivo principale di snellire e semplificare la burocrazia connessa all’ente statale anzi alcune volte ha rappresentato un freno al rilancio del sito a causa di norme e vincoli stringenti che non si conciliano con una reale ed efficace competitività sul mercato libero.
Eppure le potenzialità dello Stabilimento sono oggettive ed enormi: la completa autosufficienza energetica dovuto alla vicinanza del fiume Liri che attraversa lo Stabilimento e proprio al suo interno il percorso del fiume ha un dislivello estremamente funzionale per la centrale idroelettrica di 3,6 MW, che, a regime, rappresenta un forte introito; l’autonomia dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico, con la presenza non solo del fiume Liri ma anche di sette pozzi artesiani; il campo industriale in cui opera, ovvero la produzione di propellenti mercato in continua evoluzione.
Ed ancora: basterebbero anche alcune scelte strategiche a livello centrale per far si che il sito possa avere degli utili considerevoli, in particolare rafforzare il ruolo di fornitore privilegiato del Ministero della Difesa (diventare così il produttore della polvere per l’esercito).
In virtù di quanto esposto non si comprende come uno stabilimento con queste caratteristiche e peculiarità , su tutte l’autosufficienza idrica ed energetica che lo portano in una posizione di netto vantaggio rispetto ai concorrenti privati, non sia considerato come una potenziale eccellenza per l’industria italiana.
Inoltre, vista la disponibilità di ampi spazi e di fabbricati, si potrebbero ampliare le produzioni del sito con attività compatibili e sostenibili (solo per fare un esempio, il servizio di digitalizzazione degli archivi della pubblica amministrazione come fatto per lo Stabilimento di Gaeta), aumentando gli introiti del sito.
Senza dubbio occorrono investimenti, sia per ammodernare gli impianti sia per garantire gli standard di sicurezza, ma è altresì vero che tali investimenti non sono così massicci da spaventare la componente statale, soprattutto considerando le prospettive di utili che il sito a regime potrebbe garantire.
Ad oggi purtroppo la realtà è ben diversa e le prospettive tutt’altro che rosee: lo storico e tanto famoso “Polverificio” di Fontana Liri ormai si avvierà verso la chiusura con gravi ripercussioni economiche e sociali dell’intero comprensorio se non si adotteranno provvedimenti concreti.
Senza voler ripercorrere tutta la storia dell’opificio, ripartiamo dal penultimo piano triennale per analizzare la situazione dal 2015 ad oggi, anche in virtù di una prospettiva concreta e non solo sul piano industriale che spesso resta solo sulla carta. Il personale nell’ultimo triennio si è rimboccato le maniche credendo nel progetto dell’Agenzia raggiungendo nel 2016 il record di produzione della nitrocellulosa, grazie anche al contributo determinante di circa 40 lavoratori assunti con contratti di “somministrazione”, indispensabili per continuare non solo l’attività di produzione, ma anche per le attività di supporto e manutenzione. Oggi sono tutti a casa senza lavoro e con pochissime prospettive per il loro futuro, anche perché tanti di loro hanno raggiunto i 24 mesi di lavoro a somministrazione e, nonostante le agenzie interinali sostengono che i lavoratori a somministrazione impiegati nel pubblico impiego (a differenza dei lavoratori a tempo determinato) possono superare i 24 mesi, l’Agenzia sostiene che tale limite non si può superare e non intende farlo.
Inoltre, come risulta nei documenti ufficiali pubblicati sul sito dell’AID, altri stabilimenti della stessa Agenzia hanno ottenuto nel corso degli anni consistenti investimenti che hanno consentito di ammodernare o addirittura costruire nuovi impianti e di raggiungere non solo il pareggio di bilancio, ma addirittura chiudere in attivo (circa un milione di euro). Ad esempio solo nel 2015 nello stabilimento di Noceto di Parma sono stati realizzati investimenti pari a 13.850.000 €, nello stabilimento di Gaeta 6.000.000 € (nonostante che il personale che lavora in tale Ente non è mai transitato nell’organico dell’AID e di conseguenza nessun dipendente è stato dichiarato in esubero!!!!!). Nello stesso periodo nello SMP sono stati investiti solo 400.000 €!!!!!
Questa è stata la grave carenza dello Stabilimento, poiché se sul nostro sito si fossero destinate analoghe risorse oggi sarebbe tra i leader della produzione italiana.
Nel corso degli ultimi tre anni sono stati realizzati comunque degli investimenti superiori a un milione di euro anche nello SMP (formazione di circa 30 addetti chimico/fisico (artificieri), adeguamento parziale delle 8 cabine elettriche, realizzazione di un nuovo impianto di depurazione delle acque acide, adeguamento del parco acidi, realizzazione di due presse per il confezionamento della nitrocellulosa, ecc.) e sono già stati appaltati altri lavori importanti (completamento adeguamento cabine, adeguamento impianto elettrico reparto polvere sferica, collegamento dei 3 nuovi pozzi alla centrale idrica, ecc), ma nonostante questi interventi
dal 1 settembre 2017 E’ STATA BLOCCATA LA PRODUZIONE DI POLVERE, NITROCELLULOSA E CARICHE DI LANCIO!
Lo SMP è stato inserito nel “Decreto per il Mezzogiorno” e di conseguenza per tre anni (rinnovabili per altri tre) non verrà chiuso, ma i lavoratori non chiedono “l’assistenzialismo”, vogliono lavorare (come hanno sempre fatto) e non vogliono far morire un Ente glorioso che nel corso della sua storia ha dato prestigio al nostro Paese e lavoro a migliaia di persone!!!
Senza considerare che la produzione ferma ha gravi ripercussioni come le perdita di fiducia, di credibilità e di affidabilità nei confronti dello SMP da parte dei clienti storici che potrebbero rivolgersi ad altri fornitori anche per il futuro.
Tale situazione è diventata insostenibile!!!! Se si vuole salvare questo ente, non vanificare gli investimenti sostenuti, creare occupazione ed operare “secondo criteri industriali e in una logica di creazione di valore sociale ed economico” come recita la missione per la quale è stata creata l’AID, occorre agire con molta fretta e non con la lentezza elefantiaca tipica delle pubbliche amministrazioni nell’aggiudicazione delle gare per eseguire lavori, nell’affidare incarichi o semplicemente nell’acquisto di materiali vari e pezzi di ricambio!!!
Lo SMP ha delle potenzialità enormi!!! Con l’impegno concreto da parte dei diversi soggetti direttamente coinvolti e responsabili, ognuno per la sua parte di competenza (politici, direzione generale AID, dirigenti dell’Ente) lo Stabilimento può risorgere.
Per far che questo accade urgono:
– investimenti;
– azioni legislative o provvedimenti idonei a snellire la burocrazia che sta paralizzando le azioni di rilancio e non consentono di essere competitivi sul mercato privato;
– sopperire alle carenze di organico con personale specializzato (da assumere tramite concorso pubblico con lo sblocco del turn over o, in subordine, di consentire all’agenzia di potersi avvalere del personale già formato e specializzato)
Lo Stabilimento Militare Propellenti può essere ancora utile per il territorio e per il Ministero della Difesa e può rappresentare una risorsa per il nostro territorio e per l’Italia ma occorre ferma volontà politica ed unità di intenti tra tutte le forze in campo.

Firmato
Sindaco di Fontana Liri (Gianpio Sarracco)
Sindaco di Monte San Giovanni Campano (Angelo Veronesi)
Sindaco di Roccadarce (Rocco Pantanella)
Sindaco di Arce (Roberto Simonelli)
Sindaco di Castelliri (Francesco Quadrini)
Sindaco di Arpino (Renato Rea)
Sindaco di Roccasecca (Giuseppe Sacco)
Sindaco di Santopadre (Giampiero Forte)
Sindaco di Isola del Liri (Vincenzo Quadrini)
La RSU dello Stabilimento Militare Propellenti
Le organizzazioni territoriali Cigl, Cisl, Uil
I rappresenti degli interinali

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