E’ stato presentato nei giorni scorsi il libro “Paesi d’Acqua” di Sergio Natalia. L’evento, promosso dal Centro Studi Marcello Mastroianni, ha visto la collaborazione di Flavio Venditti e la relazione di Carlo Venditti.
Al Liri è da sempre legato il destino delle popolazioni che si sono insediate lungo i suoi argini. Nel suo ultimo libro “Paesi d’acqua”, edito dalla Lcl di Avezzano, Sergio Natalia ripercorre, a partire dal medioevo, le tappe del rapporto tra il fiume e le comunità dell’Alto Liri. L’area è costituita da due valli contigue – Nerfa e Roveto – lungo le quali si adagiano i nove comuni rivieraschi: Cappadocia, Castellafiune, Capistrello, Canistro, Civitella, Civita d’Antino, Morino, San Vincenzo e Balsorano.
Il leitmotiv dell’opera, di oltre 400 pagine, è l’acqua. L’autore lo dice esplicitamente: «Il libro è una sorta di vagabondaggio intellettuale tra storia, geografia, antropologia, tecnica che ha come comun denominatore l’acqua». Dopo una riflessione generale sull’acqua, Natalia fa un’accurata descrizione delle sorgenti e degli affluenti del Liri: una sorta di atlante delle acque della Valle di Nerfa e della Valle Roveto. Ampio spazio è dedicato all’acqua intesa come fattore produttivo. Mulini e guachiere, nati grazie all’energia idraulica e presenti nell’area fin dal medioevo, acquistano notevole importanza nel periodo dei Colonna, quando le acque sono tutte di proprietà della potentissima famiglia romana. Con l’abolizione del feudalesimo, nel 1806, le acque vengono liberalizzate, ma su di esse mettono le mani le potenti famiglie locali, che vi costruiscono nuovi mulini e anche cartiere.
Presenti il Sindaco Gianpio Sarracco ed il delegato alla cultura Sergio Proia.