Post su Facebook di Flavio Venditti.
Vorrei essere Jesse Owens.
Anni fa un mio alunno mi chiese:” Prof, chi vorresti essere nella vita?” Gli sorrisi ma non risposi. Non avevo nessun nome da fargli. Oggi, non avrei dubbi. Avrei voluto essere Jesse Owens. L’uomo di COLORE che svelò il LATO OSCURO di un dittatore e di un democratico, l’uomo che fece di un MOSTRO un essere UMANO e di un essere UMANO un MOSTRO, l’uomo che vinse quattro medaglie d’oro alle olimpiadi di Berlino, nel 1936. ”Hitler al momento del podio è una maschera. Lascia il balcone della tribuna autorità e evita di vedere la premiazione finale.” I giornali e i media ci mettono poco a trasmettere la notizia del mancato riconoscimento del valore di Owens, RAZZA INFERIORE, da parte del leader nazista. E l’opinione pubblica si allinea come il gregge. Ma era vero? Come dice lo stesso Jesse Owens nella sua autobiografia, passando sotto la tribuna dei gerarchi nazisti, il suo sguardo e quello di Hitler si incrociarono. A rompere l’indugio, fu lo stesso Führer, il quale, alzatosi dalla sua poltrona, agitando la mano per salutare Jesse, riconosceva nei fatti il VALORE dell’atleta afroamericano.
Miracolo: L’uomo senza anima che scopre la sua UMANITA’, la luce della vittoria che penetra nel muro dell’IGNORANZA e dell’oscuro IDEALE, palesandosi nella più semplice e spontanea delle manifestazioni: SALUTARE il campione che lascia il campo da VINCITORE. Ad avvalorare questa lettura le parole del giornalista sportivo Siegfried Mischner che ci racconta come Hitler avesse inviato, ad Olimpiadi terminate, una foto autografata da lui a Jesse Owens.
Al ritorno in patria, a chi insisteva sul fatto che Hitler non gli avesse stretto la mano, rispose:
“Vero, Hitler non mi ha stretto la mano ma fino a qui non lo ha fatto neanche il Presidente degli Stati Uniti.”
Bastava anche una TELEFONATA. Ma il telefono di Jesse non squillò mai. O un telegramma. NIENTE. Roosvelt non voleva INDISPETTIRE il suo bacino elettorale DEL SUD e i BIANCHI. Per questo rifiutò anche di fare leggi contro il LINCIAGGIO, o in difesa dei diritti politici e civili dei neri contro le leggi DISCRIMINATORIE in vigore.