Marcello Mastroianni

Dal profilo Facebook di Vincenzo Bianchi. 

“Marcello Mastroianni. L’italiano dalle origini incerte
Mercoledì 28 ottobre, nella prima serata targata Rai Documentari, Rai2 ha mandato in onda il documentario “Marcello Mastroianni. L’italiano ideale”, con la regia di Emmanuelle Nobecourt, per dedicare all’attore italiano un reportage di Arte France in forma di autobiografia immaginaria, raccontata dallo stesso Mastroianni, attraverso numerose interviste rilasciate nel corso del tempo.
Tuttavia, le pur numerose interviste si sono rivelate insufficienti a consentire di individuare il luogo di nascita dell’attore. Infatti, ve ne è una – forse sfuggita all’autore del documentario –, risalente al 1983, rilasciata a Pippo Baudo nel corso del programma “Domenica In”, su RAIUNO, in cui l’attore riferisce chiaramente il nome del proprio luogo natio, peraltro soffermandosi sulla circostanza che, all’anagrafe di quel posto, è stata registrata una data di nascita di due giorni successiva a quella effettiva.
Nel corso della trasmissione del documentario, poi, veniva ripetutamente mostrata l’immagine di una targa toponomastica, “Largo Marcello Mastroianni”, a sé stante, fluttuante sullo schermo, sovrapposta alle scene del documentario, del tutto avulsa da un contesto geografico definito, come se quella targa e quel Largo fossero oggetto e luogo di fantasia.
E invece, sia la targa che il Largo intestato a Marcello Mastroianni esistono realmente ed entrambi si trovano proprio dove l’attore è nato. Tuttavia, quel luogo, al contrario della targa, evidentemente non meritava menzione né, tantomeno, una videoripresa.
Ma, ancora peggio, senza dare atto del nome né delle sembianze del posto che ha dato i natali all’attore ciociaro, l’anonimo luogo è stato definito dalla voce narrante “villaggio”: come se Fontana Liri, così si chiama il posto che esiste davvero, fosse – all’epoca o oggi, non è chiaro – un accampamento temporaneo di gente di passaggio.
Sorvolando sulle risalenti origini del centro, evidentemente del tutto ignote all’autore del documentario, basti rammentare – solo per fare un riferimento recente – che, alla fine del XX secolo, li, veniva realizzato lo Stabilimento militare propellenti, di importanza strategica, nel passato, e, oggi, ancora riferimento per la produzione di propellenti militari nonché risorsa per la produzione di energia pulita per la presenza, al suo interno, di una centrale idroelettrica. Senza divagare, si intende solo richiamare che, in soli pochi anni, già nel 1900, lo Stabilimento suddetto impiegava circa trecento operai, costituendo motore di crescita e benessere non soltanto per Fontana Liri, ma anche per i “villaggi” limitrofi, la cui manovalanza specializzata trovava qui largo impiego.
Marcello Mastroianni vi nasceva nel 1924, periodo che, sebbene risentisse fortemente del dramma del recente evento bellico, nonché degli stenti e delle privazioni che ne conseguirono, allo stesso tempo vide Fontana Liri divenire di importanza tale, proprio grazie alla presenza del Regio Polverificio, da determinare la costituzione di un nuovo comune e, al contempo, di capoluogo anche del comune della vecchia Fontana Liri Superiore. Nello stesso luogo, peraltro, vi erano nati pure Cesare Pascarella, che descrive brevemente Fontana Liri nel suo Viaggio in Ciociaria; Nicola Parravano, considerato una delle figure più rappresentative della chimica moderna; Umberto Mastroianni, zio dell’attore ma, soprattutto, autore, fra le altre pregevolissime opere, del fondamentale monumento dedicato alla Resistenza dei partigiani, che ci ha donato quella democrazia per difendere la quale, oggi, siamo disposti a così poco… Ma questa è un’altra storia. In seguito, Fontana Liri, avrebbe dato i natali anche a Vincenzo Bianchi, “pittore, scultore, animatore di energie rivoluzionarie… che vive di vibrazioni allucinanti che mirano a rappresentare l’inconscio”, come lo scultore Mastroianni ebbe a definirlo.
Ora, pur a voler trascurare le altre non meno rilevanti ragioni storiche, in un’epoca digitalizzata come quella attuale, appare davvero incredibile che possano esservi difficoltà a individuare il luogo di nascita di chicchessia, figurarsi del più grande attore italiano di tutti i tempi, ambito anche dalle case cinematografiche d’Oltreoceano.
Deve necessariamente dedursi che la non menzione sia stata volontaria.
Appare utile, dunque, ricordare all’autore del testo che le origini sono determinanti per l’identità di ogni individuo, in quanto – come pacificamente riconosciuto dalla geografia umanistica – il senso di appartenenza, quand’anche inconscio o inconsapevole, condiziona fortemente le scelte di vita: non è un caso se il primo libro della Bibbia è dedicato alla Genesi, se i filosofi ionici erano alla ricerca dell’ἀρχή, se i figli adottati, conosciuta la propria condizione, sentano la necessità impellente di ritrovare le proprie origini, o meglio la propria identità. L’identità è un intreccio di dimensioni individuale e comunitaria, di cognizione, relazione, esperienza, emozione, di cui è componente essenziale l’appartenenza, che è variamente alimentata dalle origini biologiche, geografiche, culturali…
Come è possibile, allora, interpretare e comprendere Marcello Mastroianni, ignorandone le radici e, dunque, senza indagarne Spirito della storia di vita, per dirla alla maniera crociana?
La domanda è ovviamente retorica.
Mi auguro che le istituzioni locali rivendichino la dignità e l’identità della mia amata Fontana Liri, nel frattempo, ringrazio l’autore del documentario per l’assemblaggio nozionistico di talune delle vicende e di alcuni degli aspetti della vita di Marcello Mastroianni, invitando chiunque abbia desiderio di conoscere le ragioni profonde e le emozioni alla base di quelle vicende e aspetti a perdersi tra le strade di Fontana Liri, magari soffermandosi a parlare con i più anziani, per cogliere quanto ha pure necessariamente contribuito a rendere Marcello Mastroianni l’Italiano ideale.”
Eleonora Papi Rea

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