Da Asmel.it
Si è svolta Venerdì 28 Marzo nel Salone d’Ercole di Palazzo Reale a Napoli, dove i Comuni Asmel si sono riuniti per celebrare “la vittoria dell’Associazione nella battaglia contro l’obbligo di accorpamento per i piccoli Comuni, che puntava alla chiusura di due terzi dei municipi italiani. Fu introdotto- si legge in una nota – a maggio 2010, in piena spending review, con il famigerato Decreto Calderoli, approvato all’unanimità e ostinatamente mantenuto in tutti questi anni da governi di ogni colore, malgrado la sua palese inapplicabilità. Con il Milleproroghe 2025, il Governo Meloni l’ha finalmente abrogato, riconoscendone l’inefficacia e i danni che avrebbe comportato ai territori”. “Oggi – dice il segretario generale di Asmel, Francesco Pinto celebriamo una conquista di libertà istituzionale, una vittoria ottenuta con la forza delle ragioni e la determinazione dei fatti. Abbiamo dimostrato che i Comuni possono risparmiare con la digitalizzazione e tessendo reti solide senza smarrire la propria identità. Il principio di sussidiarietà, faro dell’azione di Asmel, ha finalmente prevalso sulla logica dell’omologazione forzata. Questa vittoria non è solo una vittoria a livello istituzionale, ma è anche un riscatto culturale che restituisce dignità amministrativa ai territori, riconoscendo che le migliori pratiche spesso nascono dalle comunità e da chi le amministra ogni giorno nonostante le crescenti complessità burocratiche e i vincoli imposti dall’alto”. L’evento è anche l’avvio delle celebrazioni per i 15 anni di Asmel che, “in forza dei suoi 4.573 Enti associati continua a dimostrare che l’efficienza nasce non da diktat calati dall’alto, ma dalla collaborazione virtuosa traEnti e dalla gestione flessibile e responsabile delle risorse. Asmel ha infranto in questi anni il monopolio della rappresentanza dei Comuni e aperto la strada a un sistema pluralista davvero garante dell’autonomia”