Francesco Pannofino si racconta a Belve

Francesco Pannofino, l’attore e doppiatore premiato nel 2024 nel Premio Fontana Liri per Marcello Mastroianni e poi ospite anche nell’edizione 2025, si è raccontato a Belve. 

Pubblichiamo uno stralcio dell’intervista. 

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“Ho cambiato casa perché russo… Non volevo darle fastidio, anche perché poi lei mi dà i calci per farmi smettere! ”

Francesco Pannofino, ospite a La Volta Buona insieme al figlio Andrea, si è lasciato andare a un racconto personale che ha catturato l’attenzione del pubblico. Non tutti sanno che prima di dedicarsi alla recitazione, Pannofino aveva altri sogni: da piccolo sognava di giocare a calcio e a un certo punto aveva anche pensato al giornalismo. Poi, quasi per caso, ha scoperto di avere una vena comica e una passione per l’imitazione, che lo hanno spinto a tentare la strada dello spettacolo. “In adolescenza ero un po’ animatore tra gli amici; a scuola, facevo l’imitazione dei professori. Ad un certo punto ho detto: ‘quasi quasi ci provo’, e menomale che è andata bene perchè il nostro è un mestiere a rischio”.

La sua voce ha reso celebri personaggi iconici del cinema, ma lui non dimentica gli inizi e la fatica della gavetta: “Ho iniziato a 19 anni, ho fatto un po’ di gavetta ma questo lavoro non mi ha mai abbandonato; il doppiaggio mi ha dato l’opportunità di lavorare quando ancora non mi conosceva nessuno come attore”.

Durante la trasmissione, Andrea ha raccontato qualche aneddoto di vita familiare. “Quando si arrabbia? All’inizio mi faceva un po’ paura, poi scoperto il trucco – cioè che recitava – ho smesso di credergli. Gli dicevo: ‘Guarda che non sei sul set! ’”. Pannofino ha sorriso: “Così ho perso la mia autorevolezza da padre…”.

Un dettaglio curioso riguarda la vita privata con la moglie Emanuela Rossi. I due, pur amandosi, hanno scelto di vivere in case separate a causa del russare di Francesco. Lo racconta senza filtri, ironizzando anche sui calci che riceveva per farlo smettere. Nessuna crisi tra loro, solo una soluzione pratica per convivere con i piccoli difetti quotidiani.

 

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