Dalle indiscrezioni che emergono in sede Upi (Unione delle Province italiane) relative al testo sulla riforma delle autonomie locali si va verso una sforbiciata decisa delle province italiane secondo dei parametri ben precisi. Precisamente si prevede la soppressione delle amministrazioni che non soddisfano due dei tre requisiti posti alla base dei tagli: 1) la popolazione deve essere superiore ai 350 mila abitanti; 2) la superficie, una estensione superiore ai 3 mila Kmq; 3) oltre 50 il numero dei Comuni. Rieti dispone di deboli atout: fatto salvo il numero dei Comuni (73) gli altri indicatori non giustificano il suo mantenimento in vita, né a livello di popolazione (156.142 abitanti), né di superficie (2.749 Kmq). Pollice verso anche per Latina: la ragguardevole popolazione (la seconda del Lazio, 544.391) non va a colmare i negativi indici legati alla superficie (2.250 kmq) e al numero di Comuni (33). Nel Lazio si salvano dunque solo Frosinone e Viterbo. La nostra è in grado di centrare tutti e tre i requisiti: popolazione (493.928 abitanti), superficie (3.612 Kmq.), Comuni (91). Viterbo, invece, due su tre: bene per ciò che concerne la superficie (3,612 Kmq.) e il numero dei Comuni (60), male per la popolazione (313.998). Discorso a parte per la Provincia di Roma collegata alla legge di Roma Capitale.