Guglielmo Epifani è il nuovo segretario «pro tempore» del Pd. L’ex leader della Cgil ha avuto dall’assemblea del Pd 458 voti, pari all’85,8% dei voti validi.«Vi ringrazio della fiducia, – ha detto Epifani appena eletto – ce la metterò tutta per far bene, come è nel mio stile. So quanto è difficile il compito, mi aiuta l’esperienza, la passione che ho dentro, e voi, per riprendere il futuro del partito. Non per noi, ma per il futuro del Paese. Da domani ritorniamo tutti a lavorare». In apertura dell’assemblea c’è l’appello di Pier Luigi Bersani, segretario dimissionario: «Oggi assolutamente, se ne comprendiamo la delicatezza estrema, dobbiamo dimostrare al Paese che guardiamo avanti. Il Pd è un partito senza padroni. Ternerlo insieme non può essere responsabilità di uno, ma di tutti e di ciascuno». E poi amaro: «La legge della politica è anche che si vince insieme e si perde da soli e bisogna dirlo ai giovani che c’è sempre un dispiacere su queste strada qua». Il governo è guidato da uno di noi, è un governo che ci tocca; ma o lo subiamo o lo sosteniamo con le nostre idee. Se lo subiamo regaliamo un altro calcio di rigore a Berlusconi». E poi conclude: «Se il Pd riscopre l’autenticità e la passione, io, non da candidato alla segretaria o da candidato all’Anci ma da militante, da iscritto darò una mano». Epifani, dunque, è il nuovo segretario PD e traghetterà il Partito fino ad Ottobre. Per l’ex leader Cgil 458 voti, pari all’85,8 per cento. Designato dai saggi, sarà il traghettatore fino al Congresso di ottobre. Ha prevalso la soluzione transitoria. L’addio di Bersani: “Si vince e si perde soli”. Ai renziani andrà l’organizzazione. Presenti la metà dei delegati. Renzi: “Ora riprendiamoci l’esecutivo”