Le concentrazioni di arsenico nell’acqua a Colfelice ed Arce sono nei limiti di legge. La comunicazione arriva direttamente di Acea Ato 5 a seguito delle comunicazioni dell’ASL di Frosinone che ha reso noto i risultati delle verifiche dell’Arpa Lazio. Rientrano dunque le problematiche e soprattutto l’allarme che si era diffuso anche nel nostro comune, per via del fatto che la condotta idrica che serve Fontana Liri inferiore proviene dallo stesso serbatoio di Arce (Capod’acqua). Si legge inoltre nella nota diffusa che per l’acea “è del tutto ragionevole ritenere che a favorire le ordinanze prudenziali dei sindaci vi sia stato un difetto nelle operazioni di analisi o campionamento dell’acqua potabile”. Del resto la morfologia del nostro territorio (soprattutto carsico) tende ad escludere alte concentrazioni di metalli nelle falde e sorgenti acquifere, quindi o è un inquinamento prettamente locale (ad Arce sono stati prelevati diversi campioni e solo due di essi hanno riscontrato una quantità di arsenico lievemente superiore alla norma e precisamente 11 microgrammi a fronte del limite di 10) oppure, più probabilmente, un difetto nelle analisi stesse. Ulteriori analisi erano state fatte anche nel comune di Roccasecca, Piedimonte San Germano, Castrocielo, Pontecorvo ed anche Fontana Liri con esiti negativi. Il responsabile della sorgente “Fonte alternativa”, distributore automatico di acqua oligominerale sita nel nostro comune in piazza Mastroianni, quando si è diffusa nella mattinata di ieri la notizia delle soglie di arsenico superiori alla norma, aveva immediatamente fatto effettuare delle analisi da propri laboratori di fiducia ed i risultati sono rientrati nei parametri di legge. Non solo: nelle campionature effettuate successivamente dall’Arpa, sia a Fontana Liri che ad Arce, l’arsenico è ben al di sotto della soglia minima, infatti è di 6 microgrammi. Infine, nell’ordinanza del sindaco vi è un errore che ha potuto influire anche a generare ulteriore allarmismo (10 microgrammi per litro e non 10 milligrammi).