Il PD lancia Renzi premier. Il sindaco di Firenze: “Voglio governare fino al 2018”

Letta si dimette, il PD vara l’operazione Renzi Premier. Dall’8 di Dicembre sono passati due mesi. Tanto è bastato al nuovo segretario PD di colpire ed affondare un governo che, diciamola tutta, ha fatto poco per non essere affondato. Anzi, è facile prevedere che se tutto fosse continuato con questo assessetto, definito da D’Agostino “Lettagonia”, alle elezioni del 2015 il PD sarebbe arrivato molto spompato, aprendo la probabile vittoria a Grillo più che a Berlusconi (che nemmeno potrà essere candidato da condannato, e questo non è un dettaglio). In questi due mesi Renzi non ha mai lesinato critiche a un esecutivo più volte accusato di immobilismo. Ieri il segretario ha liquidato Letta con un breve documento approvato a larga maggioranza (136 sì, 16 i no, 2 astenuti, con i lettiani usciti prima del voto) Dobbiamo uscire dalla palude. Serve un rilancio radicale, correrò il rischio”. Il sito Dagospia punta sui tradimenti. Di chi? Ieri di Nuovo Centro Destra e Parte del PD verso Letta: Alfano e Franceschini fino a mercoledì mattina accarezzavano con la mano destra il loro presidente del Consiglio ammaccato, mentre con la sinistra compilavano la lista del nuovo governo con Renzi. Ma in un prossimo domani dei Cinque Stelle verso Grillo, tanto che Casaleggio pare sia già in viaggio verso Roma per frenare la fuoriuscita dei grillini. Ma anche di Sel: Gennaro Migliore sempre più tentato da Renzi. Tutti a dar forza ad un governo a trazione PD. nell’ipotesi minima che ci fossero 3 dei Cinque Stelle e 4 di Sel la maggioranza salirebbe a quota 186. Nella forbice più ampia, invece, arriverebbe a 190. Letta, spettatore marginale, ha guardato la Direzione Pd alla tv, Enrico Letta, non ha partecipato di persona. Ha aspettato la votazione finale, poi ha rilasciato alle agenzie di stampa la scarna nota che probabilmente aveva pronta da ore: “A seguito delle decisioni assunte oggi dalla Direzione nazionale del Partito Democratico, ho informato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri”. Oggi il passaggio al Quirinale. Oggi Renzi diventa grande. Pensa alla squadra e prepara lo sprint dei “primi 100 giorni di governo”. Perché sa che ora non gli è chiesto di fare, bensì di fare miracoli.

L’ALLEANZA INTERNA AL PD
La mossa del ‘cambioverso’ a Palazzo Chigi ha portato la pace nei rapporti tra l’astro nascente e la vecchia guardia, saldando l’asse tra Renzi e Gianni Cuperlo. Meglio: tra Renzi e Massimo D’Alema, che oggi infatti era alla Camera, dove ha partecipato ad una riunione della minoranza Pd. Insieme per portare il popolarissimo segretario, trionfatore delle primarie, alla guida del governo. Insieme per scommettere come partito sulle prossime sfide elettorali, eliminando ogni ostacolo, tagliando alla radice il motivo dei dissidi, i freni. Cioè lo scontro eterno tra Renzi e Letta. E’ un’operazione a prezzo altissimo. Tutto il Pd lo sa, vincitori e complici. Il Pd lo segue a testa bassa, ma con la tranquillità di chi sa di poter arrivare fino al 2018 in questo Parlamento. In direzione l’affare si sbriga in poco tempo, un paio d’ore non più, con una relazione del segretario durata al massimo venti minuti, la più breve delle direzioni dell’era Renzi.

IL FUTURO GOVERNO
Fonte La Stampa: “Renzi vorrebbe un governo di dodici ministri. Il che significa una sforbiciata sulle poltrone del governo Letta. E quindi l’alchimia tra destra e sinistra, tra uomini e donne, tra giovani e vecchi, in pratica riparte da zero.C’è un nome che torna sempre spesso nei boatos: Lucrezia Reichlin potrebbe essere il prossimo ministro dell’Economia. E’ la figlia di uno storico dirigente del Pci, Alfredo Reichlin. È benvista al Quirinale. Stabile nelle previsioni è un altro economista, Tito Boeri, per il ministero del Lavoro: professore alla Bocconi, esperto di mercato del lavoro, bene introdotto negli ambienti accademici internazionali, fondatore del sito lavoce.info e editorialista di Repubblica, le sue idee in buona parte erano state mutuate dal Job Acts. In alternativa, ove calassero i tecnici per un profilo maggiormente politico, al ministero del Lavoro potrebbe andare Guglielmo Epifani, già segretario della Cgil e poi segretario «di transizione» del Pd nel corso del 2013. Si dà per probabile riconfermato Andrea Orlando all’Ambiente – difficile dimenticare il viaggio del ministro assieme a Renzi nella Terra dei Fuochi. Dario Franceschini è in bilico. Ci sono diverse altre caselle da sistemare. Graziano Delrio è la sola certezza: sarà sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. C’è la Difesa. Difficile che possa restare al piccolo gruppo degli Udc-Popolari. Al posto di Mario Mauro potrebbe andare Federica Mogherini o Roberta Pinotti, entrambe del Pd. C’è però un outsider che proprio outsider non è: il professor Arturo Parisi, in ottimi rapporti personali con Renzi. Poltrona delicatissima è la Giustizia. Il nome più accreditato è Michele Vietti, vicepresidente uscente del Consiglio superiore della magistratura. Quanto all’Interno, entra in gioco il rapporto con Ncd. Alfano chiede la conferma per lui all’Interno, per Beatrice Lorenzin alla Salute e per Maurizio Lupi alle Infrastrutture. Con buona pace delle ambizioni di Michele Emiliano, sindaco di Bari. Scelta civica presenta una rosa di nomi: Irene Tinagli, Pietro Ichino, Andrea Romano, Stefania Giannini. Si vedrà il gioco degli incastri”.

Il colpo dal Cilindro
Qualcuno ipotizza che Renzi ha il coniglio nel cilindro. Con Letta si dimetterrà anche Napolitano e Prodi andrà al Quirinale.

Sondaggio
Renzi o non Renzi, gli italiani vogliono votare. Preferibilmente il più presto possibile: per il 61 per cento bisogna andare alle urne entro al massimo sei mesi. È quanto emerge da un sondaggio Ixè pubblicato dal programma televisivo “Agorà” di Rai3.

Una Risposta a “Il PD lancia Renzi premier. Il sindaco di Firenze: “Voglio governare fino al 2018””

  1. GIUSY PAPALE

    Apr 03. 2014

    SIAMO MESSI PROPRIO BENE QUELLI CHE GOVERNANO E COMANDANO E SI PRENDONO TUTTI I NOSTRI SOLDI DA SEMPRE, GOVERNANO MA DICONO CHE NON VOGLIONO GOVERNARE.
    INVECE IO CHE NON TENGO UN EURO E MANDO DA 20 ANNI FAX E RACCOMANDATE A TUTTO IL GOVERNO ITALIANO NON POSSO GOVERNARE.
    IO CHE BUTTEREI FUORI TUTTI QUELLI DA 50 ANNI IN POI DA TUTTI GLI IMPIEGHI E FAREI ENTRARE TUTTI I GIOVANI CHE STANNO A SPASSO DA SUBITO, ISTANTANEAMENTE E SENZA NEMMENO PENSARCI UNA NOTTE.
    IO CHE LA GIUSTIZIA LA FAREI CORRERE E FAREI GIUDICARE I GIUDICI IN MASSIMO UN MESE.
    IO CHE L’EURO LO QUADRIMEZZEREI, FACENDO PAGARE UN AFFITTO A MASSIMO 200 EURO E UNA BOTTIGLIETTA D’ACQUA A 0,1 CENTESIMO.
    IO CHE COSTRUIREI IL PROGETTO DELLA MIA ” ISOLA DELLA FELICITA’ ” IN OGNI CITTA’ DEL MONDO CHE SI RISPETTI. PROGETTO PER RAGAZZI, CON UN ITER FORMATIVO NUOVO, VELOCE E INNOVATIVO E SENZA FARLI ESAURIRE IN QUANTO SONO LORO IL FUTURO.
    CON QUESTO PROGETTO AIUTEREI ANCHE GLI ANZIANI E I DIVERSAMENTE ABILI A STARE TRANQUILLI E FELICI, POICHE’ HANNO BISOGNO SOLO DI PACE, TRANQUILLITA’, CURE ED AFFETTO. SONO I GIOVANI CHE DEBBONO ANDARE AVANTI SENZA ESSERE DISTURBATI DA NESSUNO NE TANTOMENO DA GENTE ULTRACINQUANTENNE CHE NON CAPISCE NIENTE E INTRALCIA IL LORO CAMMINO DA SEMPRE, SOLO POICHE’ SI SONO PRESI IL POTERE PEGGIO DI MUSSOLINI.
    MENTRE MUSSOLINI SE L’E’ PRESO CON LA VIOLENZA, LA COSA PEGGIORE E’ CHE QUESTE PERSONE METTONO IL POPOLO NELLE CONDIZIONI DI ESSERE VIOLENTI, SUICIDI E OMICIDI E SENZA NEMMENO ESSERE CONDANNATI COME DEGLI ASSASSINI.
    INVECE CI FANNO CONDANNARE A NOI INTRAPPOLANDOCI NELLE RETI CHE CI TENDONO CON LA LORO CULTURA E SCALTREZZA.
    SPERO SOLO CHE CAPIATE COSA VI VOGLIO DIRE E VI PREGHEREI, NON SO COME SI FA POICHE’ SONO IGNORANTE DI QUESTA TECNOLOGIA MODERNA, MA PER FAVORE DATEMI UNA MANO CON QUESTA BENEDETTA RETE FACEBOOK.
    COME FATE NON LO SO A RIUNIRVI A MIGLIAIA, ALCUNE VOLTE PER MINCHIATE.
    MA VI PREGO RIUNITEVI TUTTI PER ME POICHE’ FRA POCO POTREI NON ESSERCI PIU’, MA ADESSO CI SONO SU QUESTA TERRA ED IO VOGLIO DONARE IL RESTO DELLA MIA VITA IN CIO’ CHE HO SEMPRE CREDUTO VERAMENTE ED IN CIO’ CHE HO VISSUTO E VIVO PIENAMENTE DA SEMPRE: LA LIBERTA’ DI ESISTERE PER TUTTI I FIGLI DEL MONDO, L’AMORE UNIVERSALE E L’EQUA RIPARTIZIONE DI TUTTI I BENI CHE APPARTENGONO A TUTTA L’UMANITA’ , POICHE’ CI SONO STATI CONSEGNATI DA DIO E GLI SCALTRI NON SE NE POSSONO APPROPRIARE.
    SE CI STA ANCHE UN SOLO PEZZO DI PANE DEVE ESSERE DIVISO EQUAMENTE PER TUTTI.
    SOLO ALLORA NON AVREMO BISOGNO DI ASPETTARE IL PERMESSO DEL PARADISO MA GIA’ LA NOSTRA TERRA SARA’ UN PARADISO E POI AVREMO ANCHE IL PARADISO CELESTE PER L’ETERNITA’.
    INTANTO PENSIAMO AL PARADISO TERRESTRE, DATO CHE SIAMO VIVI E POSSIAMO ANCORA FARCELA.
    VI ABBRACCIO E VI BENEDICO GIUSY PAPALE

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