Riceviamo e pubblichiamo il contributo del Comitato Renzi di Fontana Liri, a firma del coordinatore pro tempore prof. Flavio Venditti.
La situazione politica di Fontana Liri è caratterizzata da incertezza e ambiguità. Chiedere ad un politico di fare chiarezza, d’altronde, è come chiedere ad un lupo di non mangiare l’agnello. Non è il nostro caso. Dicendo nostro ci riferiamo al gruppo che si richiama al Comitato Renzi. Precisiamo: noi non siamo una corrente né vogliamo esserlo. Quando si aderisce ad un gruppo due sono le possibili motivazioni: si cerca un utile posizionamento per ottenere vantaggi e poltrone o si condividono certe idee. Questa precisazione è doverosa perché, in una società in cui la politica è vista come scorciatoia per ottenere potere e prebende, noi rivendichiamo il diritto di essere considerati “diversi”.
Vogliamo attuare le idee fondamentali del premier Renzi: il rinnovamento (non anagrafico, naturalmente, ma di metodo) ed il “fare” in luogo del chiacchiericcio e della stagnazione politica.
1) Fontana Liri ha grandi e gravi problemi: il costo della “differenziata”, la “desertificazione” commerciale, l’eccessivo costo dell’ energia elettrica pubblica, la TASI, il completamento del Castello Succorte, l’ ulteriore sviluppo della zona Solfatara, la mancanza di opportunità di lavoro per i giovani, tanto per citarne alcuni. Noi del Partito Democratico prospetteremo le nostre soluzioni restando aperti a tutte le possibili collaborazioni e contributi disinteressati.
2) Leggiamo che diversi professionisti pongono la loro candidatura a Primo cittadino del Paese. Noi riteniamo che sia bene che i professionisti continuino a fare i professionisti. Se veramente vogliono proporsi come amministratori, al di là di giochini piazzaioli o di alleanze pseudo – strategiche, ci dicano come vogliono risolvere i problemi di Fontana Liri. Altro non ci interessa.
3) Quanti tergiversano per un’ utile collocazione all’ ultimo minuto sappiano che, se sono realmente disponibili ad un contributo per dare un futuro migliore al Paese, noi li ascolteremo, e con grande interesse, ma non li aspetteremo. Quanti, invece, attendono le ultime settimane per proporsi nell’ agone politico come “uomini della provvidenza” sappiano che riceveranno un leale, onesto ma fermissimo “statevene a casa”.
4)Terzo mandato del Sindaco. Premesso che la discussione sull’ opportunità o meno di tale candidatura dovrà necessariamente svilupparsi all’ interno del Partito democratico, siamo convinti che si riuscirà ad individuare un percorso condiviso da tutti. Noi riteniamo, però, che, al di là di quello che la legge consente ed astenendoci da qualsiasi giudizio sull’ operato dell’ Amministrazione, dieci anni siano un’ eternità, che nel corso di dieci anni un Sindaco, qualsiasi Sindaco, abbia dato il massimo che poteva dare e che, per usare un termine sportivo, sia ragionevolmente “spompato”, non abbia, cioè, più energie da mettere in campo. Altri possono essere i modi per fare la sua parte. L’ indubbia esperienza del Sindaco e gran parte del suo lavoro passato possono, a pieno titolo, arricchire ed irrobustire lo straordinario patrimonio del Partito democratico ma, il tirarsi fuori solo perché non dovesse occupare il gradino più alto, lo riterremmo un vero proprio tradimento dell’ interesse del Paese e dei cittadini.