Da thelingcanvans.com
Sulla strada comunale di Cavoretto al civico 28, a Torino, c’è un edificio veramente curioso.
Partendo dal centro di Torino, muovendosi verso la collina, una volta oltrepassato il Po, percorriamo corso Moncalieri. All’altezza di Corso Moncalieri 257, seguiamo le indicazioni per Cavoretto, svoltando a sinistra per via Sabaudia. La via diventa via XXV aprile.
Circa 600 metri dall’inizio di via Sabaudia, al bivio con XXV aprile, prendete per Strada Comunale per Cavoretto. 100 metri e se alzate lo sguardo a destra, potrete ammirare la villa.
L’edificio è la Casa Studio dello scultore Umberto Mastroianni, progettata per lui da Enzo Venturelli nel 1953.
Figlio di Vincenzo Mastroianni e della seconda moglie Luigia Maria Vincenza Conte, Umberto era zio dell’attore Marcello Mastroianni: infatti suo padre Vincenzo aveva avuto dalla prima moglie – Concetta Conte, sorella della seconda – un figlio di nome Ottone, futuro padre di Marcello.
Si trasferisce nel 1926 a Torino, dove affina il “mestiere di scultore” nell’atelier dello scultore Michele Guerrisi.
Dopo i primi riconoscimenti, arrivati nei primi anni ’30, ai primi anni ’40 risalgono anche i lavori pittorici su materiali poveri: è il primo scultore astrattista italiano, caposcuola della rivoluzione del novecento ed artista di assoluto rilievo internazionale. Si tratta di forme dinamiche astratto-geometriche che acquisiscono uno spessore in terrecotte, gessi, cartoni e sacchi grezzi (jute), colorati e raschiati.
A Torino riesce a trovare i primi amici e i compagni di avventura a cui resterà legato per tutta la vita: il pittore Luigi Spazzapan, lo scrittore e pittore Guido Seborga, il musicista Massimo Mila, che condividono con lui una certa insofferenza verso l’élite chiusa della città, ma anche la convinzione che nella Torino industriale e casoratiana si combatteva in quel momento la battaglia per il rinnovamento dell’arte e della cultura italiana.
Nel 1945 vince, con la collaborazione dell’architetto Carlo Mollino, il concorso per il Monumento al Partigiano: l’opera, di considerevole dimensione, verrà successivamente collocata nel Campo della Gloria del cimitero Generale di Torino.
Nel 1960 tiene un’altra mostra personale a New York alla Kleeman Gallery e nello stesso anno l’artista espone al Dallas Museum of Art.
Inizia a collaborare con architetti, trai quali Carlo Mollino, Ettore Sottsass.
Nel 1964 il Comune di Cuneo gli affida l’esecuzione del Monumento alla Resistenza italiana, cui lavora per cinque anni, dal 1964 al 1969, opera di enormi dimensioni, dal peso enorme ma dalla straordinaria levità. Nel 1969 realizza a Cuorgnè (TO) il monumento alla Resistenza canavesana.
Molti anni dopo, nel 1994 viene inaugurata la cancellata “Odissea Musicale” all’ingresso principale del Teatro Regio di Torino, composta da due elementi bronzei posti su rotaie, suddivisi internamente in quadrati e formelle di molteplici dimensioni, con tema la musica.
Ma torniamo alla villa, la casa studio dello scultore.
I primi studi risalgono al 1950, poi concretizzatisi con il progetto finale del 1953.
Non poche furono le difficoltà operative:
a) il ristretto lotto su cui realizzare l’opera che successivamente si amplierà con l’acquisto di un secondo appezzamento di terreno
b) le complicanze dei permessi comunali
c) i fondi della committenza diventeranno sempre più esigui obbligando il progettista a rivedere l’intera opera.
L’edificio non venne quasi mai usato da Mastroianni trasferitosi per lavoro ed incarichi in Italia centrale pur rimanendo sempre di sua proprietà; successivamente venne conclusa su indicazioni di Venturelli senza che ne fosse il Direttore dei Lavori.
(Si ringrazia Vittorio Casciano per la segnalazione).