Dalla bacheca Facebook di Alberto Proia
C’è una via che Alfredo percorreva da casa al liceo che spesso ci passava anche al ritorno. Era panoramica e piena di arbusti sempre verdi: era la via delle distrazioni, dove sia guardando a destra che a sinistra si notavano contadine a lavorare i campi.
Era un continuo guidare lo sguardo nella campagna dalle ampie distese, dove il profumo del fieno falciato di recente, allargava il respiro; dove il continuo fruscio delle foglie di quercia dava armonia all’aria pulita; dove lui giovane dal cuore ansimante, si immergeva nei sogni ad occhi aperti e nel saluto emozionale delle fanciulle che incontrava lungo il tragitto. Era confuso, gli sembrava che di una di quelle giovani donne ne fosse affascinato: lei aveva sempre il fazzoletto ( fulard ) intesta legato sotto il mento e spesso, in quel periodo, si trovava in mezzo al grano a estirpare le erbe cattive.
Alfredo non sapeva cosa fare, come approcciare quella giovane che sempre era composta e indossava vestiti chiari che mostravano pulizia e candore; non aveva percepito le modalità di un ipotetico contatto che gli desse anche speranze per poterla frequentare, fino a quando un giorno di ritorno dalla scuola, lui vide lei da vicino intenta a sfogliare il libretto delle preghiere. Alfredo si fermò a guardarla e un po’ tremante le disse: anch’io amo leggere e a credere in Gesù. Lei alzò la testa con timore e a quel giovane che vedeva tutti i giorni, gli regalò un sorriso. Ad Alfredo gli si aprì il mondo davanti a sé, non seppe aggiungere altro, ma ormai lui ragazzo timido, capiva che non avrebbe avuto più paura, che gli avrebbe di nuovo parlato e con il cuore gli avrebbe dimostrato ciò che provava per lei.
I due si videro ancora, si sposarono e furono felici, lei, Iolanda, tornò a studiare, tutti e due insegnarono Latino e Greco e a leggere la Bibbia le sere d’inverno vicino al camino. Alfredo e Iolanda oggi vivono ai castelli Romani, hanno avuto figli e nipoti, si sono dedicati al volontariato e a insegnare la dottrina di Cristo, non hanno mai smesso di avere fede in Dio e a svolgere la missione di catechisti.