Cronache proletarie di lotte, successi e sconfitte. Ciociaria 1919-1922

Da Unoetre.it
A cura di Ermisio Mazzocchi
Il libro “Cronache proletarie di lotte, successi e sconfitte. Ciociaria 1919-1922” (edito Spi/CGIL – maggio 2022), scritto da Lucia Fabi e Angelino Loffredi, è un’opera di particolare valore storico.
Con la sua ampiezza e ricchezza documentaria il libro percorre gli avvenimenti che hanno coinvolto i protagonisti di uno dei periodi più turbolenti della storia del paese e ha saputo sapientemente coglierne gli aspetti più significativi e drammatici.

Gli autori hanno compiuto un’opera di grande merito e colmato un vuoto storico, facendo così un lavoro essenziale per completare la conoscenza degli anni fondamentali degli inizi del XX secolo.
L’originale struttura del libro consente al lettore di immergersi nella quotidianità della vita politica e sociale di un vasto territorio a sud del Lazio.

I quattordici capitoli che compongono il libro fissano con sapiente scrittura, asciutta e graffiante, storie e personaggi, restituendoci episodi che fanno parte del tessuto palpitante della vita politica e amministrativa di intere città e cogliendola nei suoi aspetti più drammatici.

L’intreccio degli avvenimenti risponde a una razionale scelta volta a rappresentare la continuità ininterrotta dei fermenti sociali vissuti in circostanze eccezionali preludio alla dittatura fascista.
Fabi e Loffredi hanno saputo trasferire al lettore le emozioni e le passioni vissute dai protagonisti e offrire una informazione su basi documentarie rigorose e accertate tali da coinvolgerlo in modo efficace nella lettura di pagine di cruda realtà sociale, economica e politica.

I veri protagonisti sono i contadini impegnati in lotte con l’obiettivo di strappare ai proprietari terrieri il riconoscimento dei loro diritti e annullare i patti agrari feudali di spietato sfruttamento.

La formazione delle Leghe contadine e del sindacato, che a poco a poco si ramificano nel territorio, va di pari passo con quella delle sezioni del Partito socialista, sempre più presente in tutte le città della ciociaria e in prima fila nelle lotte contadine e operaie.

Emergono dalle pagine immagini di un grande movimento che si organizza e combatte per l’affermazione della libertà e della giustizia sociale.

Con una rappresentazione plastica si mettono in evidenza, oltre ai contratti coloniali vecchi di secoli, anche lo sfruttamento dei lavoratori nelle fabbriche e lo spettro della disoccupazione.

Lotte durissime che gli autori descrivono nei minimi particolari e rivelano il livello di scontro con gli agrari e con le prime squadre fasciste organizzate e capeggiate dagli stessi.

Il pregio di questo lavoro, che ha molti aspetti significativi, è nella capacità di portare il lettore a vivere visivamente, come se fosse una trasmissione in diretta, dentro le attività amministrative di molti comuni, in particolare quello di Ceccano

Gli anni descritti dagli autori sono quelli in cui il PSI riesce a conquistare molti comuni e quello che più interessa è la capacità degli amministratori socialisti di difendere le istituzioni dagli assalti dei fascisti.

Lo scontro è violento e feroce tra i difensori della democrazia, rappresentati principalmente da contadini e operai, e le forze reazionarie costituite da industriali e agrari.

Sono momenti che offrono agli autori di riportare quanto da loro descritto in un quadro di insieme delle vicende che investono l’Italia dai governi liberali sino a quello fascista, dalle lotte operaie del nord del paese a quelle del sud.

Così che, quanto accade nelle terre ciociare e in quelle della Terra del lavoro non sono fatti sporadici ed occasionali, ma avvenimenti che si inseriscono nelle lotte sociali ed economiche che investo tutto il territorio nazionale.

E’ certo che i socialisti, come Marzi e Lollini, i dirigenti di cooperative e i sindacalisti locali e quelli nazionali e regionali che furono alla testa delle lotte e organizzatori di sezioni del PSI e del sindacato, avessero conoscenza di quanto avvenisse in altre parti del paese, a Torino come a Napoli, a Ferrara come a Palermo.

Il mosaico della storia ’19-’21 è composto in modo tale che non ci si possa perdere in qualche particolare, pur importante.

Esso, infatti, consente di immergersi nei drammi e nelle speranze che visse il popolo italiano in quegli anni che furono gli ultimi della libertà e della democrazia.

Un riconoscimento dovuto a Lucia e ad Angelino per avere dato un elaborato strumento di conoscenza alle future generazioni perché non dimentichino che quello che oggi abbiamo di libertà, di democrazia, di progresso lo si deve a quelle lotte di umili contadini, di uomini disposti a non soccombere alla violenza e alla dittatura.

Un libro da offrire ai giovani studenti degli istituti scolastici di Ceccano per fare scoprire loro una storia della propria città.

Essa costituisce ancora oggi un filo rosso che unisce quelle battaglie delle Leghe contadine, dei sindacalisti, dei partiti della sinistra, del PCI e del PSI, a quelle della Resistenza, a quelle che hanno dato vita alla nostra Repubblica, a quelle che hanno portato all’affrancazione delle terre con le lotte guidate da Angelino Compagnoni, a quelle per la difesa del lavoro all’Annunziata.

Il libro “Cronache proletarie…” non è un’opera a sé stante, ma costituisce parte integrante di un unicum nella storiografia che riguarda una realtà viva e ricca di umanità e passione.

Leggere questo libro non è solo immergersi nel passato.

La narrazione delle storie, vissute da quelle generazioni, si proietta nel nostro presente per affermare i valori di democrazia e di libertà, valori che devono essere conservati e difesi con quello stesso impegno prodigato dai contadini e dai lavoratori del 1920.

A cento anni da quegli eventi, raccontati dall’appassionata penna di Lucia e Angelino, la loro eredità è per le generazioni di oggi un valido esempio, un punto di riferimento per la costruzione di una società giusta ed egualitaria.

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