Ieri sperperoni, oggi paghiamo il conto

Dal profilo Facebook di Flavio Venditti 

Agli inizi degli anni ottanta ero affascinato dalla figura di Marco Pannella che votavo e seguivo su radio radicale. Uno dei cavalli di battaglia del partito era il debito pubblico italiano (nato soprattutto dal clientelismo, pensioni facili, opere inutili per arricchire qualche amichetto, soldi a categorie furfantesche ecc) e i disastri che rischiava di fare. Io ne capivo chiaramente l’importanza, non tanto perché intelligente, ma perché era una questione elementare. Fare debiti ti permette di SOSTENERE SPESE che altrimenti non potresti ma poi, alla lunga, ti costringe a SACRIFICI E RINUNCE. Ricordo che in quel periodo, quando tiravo in ballo il debito che cresceva nessuno lo prendeva seriamente in considerazione, e qualcuno addirittura ne negava l’esistenza urlando: “guardati in giro, ogni famiglia ha almeno due macchine, vanno tutti in vacanza, al cinema, a mangiare fuori, dove sta questo debito?”
Oggi tutti si lamentano di avere stipendi bassi, del lavoro nero, della sanità che annaspa, e delle classi pollaio a scuola, dei ponti che crollano, delle alluvioni disastrose per mancanza di manutenzione ECC ECC Un certo Tonazzo Tomas, su FB, ha pubblicato addirittura LE FOTO di una serie di tombini ostruiti, suggerendo che quella è la causa degli allagamenti e via dicendo. Pare che nessuno si renda conto che ogni cosa che chiediamo, pur giusta, ha un COSTO, e noi abbiamo da pagare il conto del nostro enorme debito pubblico, in ogni campo e in ogni settore. BAMBOLE NON C’E’ UNA LIRA, si diceva anni fa, parafrasando una nota trasmissione Rai. Lo so che stai pensando tu, stupido cretino, che i soldi ci sono ma se li rubano i politici. Che i politici rubino è vero, ma tu non ti rendi conto di quanti soldi abbiamo (cioè incassiamo ogni anno dalle tasse), di quanti ne possiamo spendere, e di quanti ne occorrerebbero. Anziché dire idiozie forse molti farebbero bene a informarsi chi hanno votato i propri genitori dagli anni ottanta ad oggi, e oltre a prendersela con governi e governicchi, farebbero bene ad ammettere di avere avuto per genitori dei coglioni che hanno fatto le cicale condannando i figli a essere dei RATTI.

Lascia una Risposta








 Acconsento al trattamento dei miei dati personali (Regolamento 2016/679 - GDPR e d.lgs. n. 196 del 30/06/2003). Privacy Policy.

Il presente sito fa uso di cookie anche di terze parti. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie. Leggi di più

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi