La gioconda

Dalla pagina Facebook Leonardo Da Vinci. 

Leonardo Da Vinci

Monna Lisa riassume tutti gli studi di Leonardo: il gioco dei muscoli facciali ,le ombre ,la tecnica dello sfumato,la prospettiva aerea ,il fiume sullo sfondo.
Leonardo ,nella bottega di Andrea del Verrocchio stette per un periodo necessario alla sua formazione sotto la guida del suo maestro,l’arte era ritenuta un’attività di artigianato più che altro,ma
pian piano si trasformò assumendo dignità di disciplina più alta,in questo contesto il giovane Leonardo voleva inventare e non eseguire solo ordini,si era perfezionato nel
disegno e seguendo la lezione di Giotto
adottò questa tecnica preparatoria ai
dipinti che eseguiva su tavoletta o carta pecorina ,disegnando quasi sempre con il carboncino .Era già stata inventata la tecnica della tempera,mescolando i pigmenti con uovo o colla ,Giotto aveva inventato anche la criptoscrittura e cioe’
l’inserimento di caratteri arabi dorati in un quadro ,la rappresentazione tridimensiona
le con il chiaroscuro e il colore tonale,
tuttavia la novità in questo periodo fu la prospettiva che dava profondità a figure e
ambienti ,venne in auge anche la pittura fiamminga e la tecnica ad olio inventata da
Van Eyck e introdotta in Italia da Antonello da Messina e Domenico Veneziano .
In questo clima di fermenti innovativi , Leonardo Da Vinci propose i principi della scienza nell’arte,ritraendo fenomeni fisici,
nuvole ,moti d’acqua,piante e animali,ma in particolare l’uomo ,la sua struttura,le sue espressioni,i suoi gesti e i suoi tic.
Quindi ,la sua pittura riesci oramai a trasmettere le relazioni psicologiche fra i soggetti,gli sguardi,i gesti ,i movimenti dei personaggi erano
intrecciati fra loro,come se stessero parlando ,ad esempio nella bellissima opera di Sant’Anna ,la Vergine,il Bambino e l’agnello.
Leonardo fu innovatore di tecniche pittori
che personali,come quella dello “sfumato “
che consisteva nello spandere il colore con le dita fino a dissolvere il disegno sottosta
nte ,lo scopo era di riprodurre la realtà con
le sue gradazioni e passaggi sottili dalla luce all’ombra ,era importante per il grande artista anche la riproduzione dal vivo,
infatti i suoi dipinti sono tratti da soggetti
reali ,per dipingere un Angelo pretendeva un bambino e non un adulto come usava.
Giorgio Vasari aveva chiamato l’arte di
Leonardo “moderna “cioè una “terza manie
ra di dipingere”aveva dato ai suoi personag
gi “il moto e il fiato” ,li aveva animati,prefe
riva soggetti conosciuti come il suo disce
polo Salai ,ma spesso si avventurava alla ricerca di soggetti interessanti a volte per
cogliere un solo particolare fisico,naso,boc
ca ,mani ,ecc.
Leonardo riusci’ a dipingere il filtro dell’ari
a e cioè l’atmofera ottenendola attraverso un uso sapiente de colore, la disposizione
delle figure nello spazio,usando per primo
la tecnica della “prospettiva aerea “visibile ad esempio nella sua opera preferita la Gio
conda,ritrasse le sue figure in paesaggi
aperti ,espediente molto inusuale per i soggetti religiosi ,Raffaello Sanzio di Urbino la riprenderà in molte sue opere.
Le tonalità Leonardo le otteneva attraverso velature successive,strati molto sottili di tinte digradanti e senza mescolare il colore
,questa tecnica gli permetteva di dare luce alle figure,inoltre prima di cominciare l’ope ra sul fondo bianco di partenza stendeva un velo di colore rosso,ottenendo cosi uno sfondo su cui “fondere l’incarnato dei pers
onaggi. Il Maestro introdusse ancora il sistema del tratteggio ,piccoli tratti obliqui
disegnati sempre da destra a sinistra perché mancino ,fatti con la sanguigna (matita rossa)su cartone.
Le strategie di Leonardo sulla Gioconda (1503-1504)
Sull’identità della Gioconda si discute da anni ,tra storia ,mistero e leggenda ,l’ipote
si più accreditata sembra essere quella del ritratto nobiliare,il facoltoso Francesco del
Giocondo decise di commissionare un ritrat
to alla sua sposa,Monna Lisa Gherardini e si rivolse a uno dei pittori più famosi del momento :Leonardo Da Vinci nel 1503.
Il dipinto di modeste dimensioni cm 77×53,
un olio su tavola di pioppo risultò di enorme impatto visivo,l’artista inizio’l’opera a Firenze, per poi lavorarci fino alla fine dei suoi giorni,senza finire il dipinto nè consegnarla al committente,ma niente sembra certo,ne’ il periodo di lavorazione,
l’identità della Dama e il suo aspetto reale.
Fu Giorgio Vasari ad identificare il ritratto di Monna Lisa,senza aver visto mai il dipinto,
poiché quando scrisse la vita di Leonardo
nelle sue celebri Vite 1550,egli era in Francia già dal 1517 e aveva portato con sè il quadro della Gioconda,molte sono le identità attribuite alla “Madonna”,almeno dieci.
Passiamo ora brevemente a descrivere il capolavoro di Leonardo cominciando dalla atmosfera :l’ambiente uggioso che avvolge la donna sembra palpabile,per ottenere questo effetto il Maestro ha sovrapposto vari strati di colore a olio,il risultato si chiama prospettiva atmosferica o aerea ,il tentativo riuscito di rendere l’aria sulla tela.
Il sorriso,da una radiografia del 1954 si deduce che il “sorriso enigmatico della Dama ,in origine non c’èra ,è stato aggiunto e ottenuto con uno strato più luminoso sfumato tra le ombre ai lati della bocca.
Paesaggio,anche il ponte è indubbio se sia quello di Buriano vicino Arezzo,o quelli del fiume Adda dove si trovava la tenuta del suo allievo Francesco Melzi.
Il lembo ondulato della camicia che spunta all’altezza della spalla dalla attaccatura della manica,era in “vezzo”molto diffuso tra le Dame alla fine del Quattrocento.
Le mani della Gioconda sono rappresentate in maniera rilassata ,senza la fede nunziale.
Come le altre opere la Monna Lisa non ha nè firma nè data ed è l’unico ritratto insie me alla Sant’Anna del Louvre ,dipinta su legno di pioppo in genere preferiva il noce.
L’0pera è stata la più copiata,artefatta,
invidiata della storia dell’arte.

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