Un racconto sulle streghe di Benevento

Dalla bacheca Facebook di Alberto Proia. 

AI CONFINI DELLA CAMPANIA.
Mentre giri la Campania e vai a Sorrento e Benevento, a Napoli e Caserta, conosci posti e abitudini, parli con un parente o un amico, ti può capitare di incontrare il sig.Marchino che ti racconta cosa è capitato al suo amico Santino molti anni fa’.
Un giorno Santino si trovò al mercato del suo paese vicino Roccamonfina e tra una bancarella e l’altra, venne avvicinato da una signora dall’aspetto confuso e di un’apparente età avanzata che gli disse: ei bel giovane, io qui, ho un sacco dove dentro ci sono due kg. di castagne cadute questa mattina, se vieni con me , il sacco con il frutto che c’è all’interno lo regalerò a te. Santino si sorprese, ma non così tanto, perché sapeva che a Settembre in quelle zone iniziano a cadere le castagne. Lui però non era del tutto svezzato e per questo motivo gli sorgevano altri dubbi: aveva solo 17 anni e non tutto riusciva a capire. Cosa fare si chiedeva. E intanto guardava la donna con i capelli arruffati che tenevano sollevato il cappuccio nero sul capo, cercava di capire quale insidia potesse avere quella proposta: la signora dagli occhi intensi lo incuriosiva. Perché proprio me, gli chiese Santino, hai scelto per donare il tuo sacco? È l’istinto che mi guida, vedo in te la persona giusta, rispose la femmina che più parlava e più si lasciava guardare e si capiva che non era anziana; perché sei tutta coperta dalla testa ai piedi pur non stando nella stagione fredda? Mi copro dalle insidie, rispose la misteriosa signora, che non sono solo quelle delle temperature basse, ma anche quelle che ricevo dalla gente che non mi vuole bene, sai, continuò sempre lei, io sono una fattucchiera e parlo con il diavolo, e se tu non hai paura, ci possiamo divertire. Santino molto perplesso continuava a smirciare il volto e il fisico, se pur coperti, capiva che erano ben fatti: si rendeva conto di essere coinvolto nel mistero di quella femmina che non rivelava esattamente il suo corpo e quali erano i suoi scopi; esitava, era consapevole che non gli sarebbe stato facile dirgli di no. Tuttavia, il giovane uomo prese tempo e chiese alla donna di rivederla l’indomani, dopo aver riflettuto gli avrebbe dato una risposta. Va bene disse lei, ti aspetterò con ansia. La sera Santino cercò consigli da amici e nella notte non riuscì a dormire, si accorse che era attratto da quella sagoma femminile e che dentro di sé c’era tumulto e tormento, non sapeva cosa fare, la fantomatica signora l’aveva stregato. La storia qui finisce, perché Il giorno dopo, Santino andò a all’appuntamento e purtroppo non è stato più rivisto ne lui e ne la misteriosa femmina trasandata, che dal volto e dalle sue sembianze non sembrava anziana.
Nessuno sa se la storia del ragazzo che non era svezzato era vera oppure inventata, se la fattucchiera era nella realtà o nella fantasia. E non solo su Santino si hanno dubbi, sulla sua sincerità, ma anche della gente che si affida ai racconti popolari che imperversavano negli anni in cui il tempo libero si passava davanti al camino. E anche voi che ora conoscete quello che è accaduto a un giovane che abitava vicino Roccamonfina, dove a Settembre cadono le castagne, non soffermatevi troppo a pensare se il racconto fa parte di una verità vissuta dal giovane protagonista oppure tutto nasce solo perché una volta in Campania c’erano le streghe vere, dagli occhi intensi, il cappuccio nero e i capelli arruffati. E che non sembravano anziane.

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