La poesia per Giorgia

Dal profilo Facebook dell’ex Sindaco di Pastena dott. Arturo Gnesi

Era d’estate e il capo del governo
per togliere la ruggine e sembrar moderno
puntò il dito ed alzò la voce
stanca di portare sempre la croce.

Dopo la cruenta inchiesta di fan page
era necessario un piccolo maquillage
per arginare quei cori esagerati
” mica coglioni ma camerati !

E allora severa all’assemblea
“è tempo di fare luce
e fuori chiunque ama il duce!”
disse inarcando il ciglio
e creando lo scompiglio
tra quei fervidi elettori
camuffati come pigri conservatori.

A tali parole un sottosegretario
mestamente s’alzò solitario
ma a questi pungoli sinistri
si mosse la schiera dei ministri.

“Fermi, gridò, non avete capito
chi conserva il busto esca dal partito! ”
Ecco allora che uscì fuori
l’ intera truppa dei senatori

Consapevole dell’ abbaglio
disse ancora “qui c’è uno sbaglio”
chi del duce ha il tatuaggio
di andare via abbia il coraggio!”
Ecco allora che dal fondo
iniziò un nuovo girotondo,
sindaci, assessori e deputati
come un sol esercito di esodati

“O porca miseria” gridò la donna
a vedere l’ immane colonna
“in questo luogo è l’italiano che langue
va fuori chi il duce ce l’ha nel sangue!”
Come in una buffa acchiapparella
allora si alzò la sorella
e benché il cuore mal si adegui
rivolta a Giorgia: e tu non mi segui?

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