Poesia per la Madonna di Loreto

Dalla pagina Facebook del comune di Fontana Liri 

Oggi, domenica 21 luglio 2024, in occasione della Processione per le vie del centro storico della statua della Madonna di Loreto, il Prof. Sergio Proia, Presidente della Consulta Comunale di Fontana Liri nonché apprezzato poeta dialettale, ha consegnato in dono un quadro con una sua poesia dedicata alla Madonna di Loreto al Diacono Marcello Giannetti, da conservare nel Santuario della Madonna in località Valle di Curzio, a Fontana Liri.
Il componimento intitolato: “L’accurciatora” (La scorciatoia) fa riferimento alla strada, piuttosto malandata, che, fino a qualche anno fa, percorrevano i pellegrini per andare a pregare la Madonna nella sua Chiesa. Intensa e significativa evoca immagini di un passato che purtroppo non c’è più. L’autore riferisce:
“La poesia seguente è dedicata alla Madonna di Loreto, che si venera a Fontana Liri e ricorda i sacrifici del viaggio che i Fontanesi molto devoti facevano per arrivare a piedi, alcuni scalzi, di mattina presto, nelle torride giornate estive, per raggiungere la chiesetta nella Valle di Curzio e pregare la Madonna nel suo Santuario…”

L’ accurciatòra.

Vurrìa r’ ì quarant’ann arrèt,
arr’zzàmm la matìna a nisciun ora
pe ì alla Madonna a pèt a pèt,
passènn p’ l’accurciatòra.
Camm’nà tra vrùtt i fuòss ‘e la Fraìna,
pe r’scì a gliù rì chè già quac’e matìna.
Azzècchà le scalètt ‘e lla staziòn
i ‘mbuccà la viòzza ssòtt a gliù custòn;
quànn la via se fa cchiù stretta
ècch ch’ arriv’ allà chi’esètta.
Quanta gent’, quanta d’ vuziòn,
loc’ attòrn è chìn d’ persòn.
La mon’ca ass’ttàta a gliù banchètt,
la femm’na scàusa ch’ se batt mpiètt
la vecchia ngenucchiàta p’ la vìa
r’pèt la stessa litanìa:
“Madonna mia d’ Lòr
viècc’tu quann’ì m’ mòr ….
Quant’ giuv’n, quanta criatùr,
quant’uòmn appuggiàt a chigliù mùr.
Ogg’ie ch’ è cchiù facel’ arr’và
tutta chella gent n’c’e stà.
Ippur mò la strada è c’lindràta
i la via vecchia è stata abbandunàta.
Fràtt, fràsch’, zipp, spìn
p’ tùtt’ te sbàrrn’ gliù cammìn,
i s’ ulèss r’vedè nà vòta ancòra
la via ch’ s’ facèva sempr’ allòra,
m’ la pòzz sunnà la nott’ sulamènt
ancora n’ àtu puòch…. i pò…. cchiù niènt.
Sergio Proia

La scorciatoia

Vorrei tornare quarant’anni indietro,
alzarmi la mattina a prima ora
per andare alla Madonna a piedi a piedi,
passando per la scorciatoia.
Avanzare tra grotte e fosso della Fraina
per riuscire al Rio che è già quasi mattina.
Salire le scalette alla stazione
ed imboccare il viottolo sotto al costone.
Quando la via si fa più stretta,
ecco che arrivi alla chiesetta.
Quanta gente, quanta devozione,
Là intorno è pieno di persone.
La monaca seduta sul banchetto
la donna scalza che si batte in petto.
La vecchia, inginocchiata per la via
ripete la stessa litania:
“Madonna mia di Loreto
vieni tu quando io muoio…..”
Quanti giovani, quante creature,
quanti uomini appoggiati a quel muro.
Oggi che è più facile arrivare
tutta quella gente non c’è.
Eppure adesso la strada è asfaltata
e la via vecchia è stata abbandonata.
Fratte, frasche, zippi, spine,
dappertutto ti sbarrano il cammino
e se volessi rivedere una volta ancora
la via che si faceva sempre allora,
me la posso sognare la notte solamente,
ancora un altro po’… e poi… più niente.
Sergio Proia

Nella vallata di Fontana Liri sorge il Santuario della Madonna di Loreto. Il suo attuale aspetto deriva dall’ampliamento di una preesistente piccola cappella dedicata alla Vergine, risalente al 1565. La trasformazione fu dovuta, nel 1698, ad avvenimenti ritenuti miracolosi, fra cui la comparsa di tre gocce di sangue sul volto del Bambino raffigurato con la Vergine nell’immagine sull’altare maggiore. La statua della Madonna di Loreto, che si trova in un’edicola sulla sinistra dell’altare, risale al 1842.
Le foto si riferiscono al Santuario della Madonna di Loreto.
Nella foto della consegna del quadro, oltre all’autore della poesia ed al diacono, sono presenti il Sindaco Gianpio Sarracco, la Capofesta Gessica Gabriele e Piero Landini, storico responsabile dei Portatori di stanga. Assente il Parroco Don Pasqualino Porretta perché impegnato in un’altra cerimonia.

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