Da Anci.it Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, come presidente dell’Anci ritiene che i disordini di questi giorni debbano preoccuparci?
«Ci preoccupa il clima di intolleranza che si mescola al disagio sociale dettato dall’incremento delle disuguaglianze, dalla difficoltà delle politiche mirate all’integrazione e all’inclusione, per le quali i disordini rappresentano solo la
punta dell’iceberg di un sommerso che ci preoccupa altrettanto. Anche se non abbiamo una competenza esclusiva sulla sicurezza urbana, abbiamo delle responsabilità agli occhi dei cittadini che ci vedono come l’istituzione a loro
più vicina. Come sindaci affrontiamo quotidianamente il disagio sociale presente nelle nostre periferie. Per questo motivo, la nostra domanda costante al governo è avere strumenti e maggiori risorse che ci consentano di
agire sui nostri territori per l’attuazione di politiche attive per ridurre il disagio sociale».
C’è un disagio sociale che potrebbe esplodere?
«Dove crescono le grandi povertà, nelle situazioni di emarginazione sociale possono nascere fenomeni esplosivi. Nel caso di movimenti legati a frange eversive, violente, armate, il ministero
dell’Interno attraverso le sue articolazioni sul territorio conosce la reale situazione. Come del resto hanno evidenziato i miei colleghi sindaci in occasione dei disordini degli scorsi giorni».
Potrebbe esserci in Italia, come in Francia, un’emergenza da questo punto di vista?
«A mio avviso, sono due casi molto diversi per tessuto sociale e per le caratteristiche delle aree metropolitane». Elly Schlein punta l’indice contro i tagli alla sicurezza nei Comuni, voi sindaci vi trovate in difficoltà per
questo?
«Abbiamo sempre manifestato la nostra preoccupazione per la tenuta sociale legata a fenomeni di povertà, di marginalità, di scarsa integrazione, di mancanza di lavoro. Basti pensare al disagio che può provare un cittadino per
la difficoltà di avere una casa. Altro tema è quello delle risorse per i Comuni, sia sul fronte dei servizi al cittadino che del contrasto al disagio sociale. C’è poi il tema dei fondi destinati alla Polizia locale, che rappresenta uno straordinario presidio di prossimità in tutte
le aree del nostro Paese, che negli ultimi 13 anni ha già registrato una perdita di oltre 12 mila operatori».
In concreto cosa comportano questi tagli per i Comuni?
«Per dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini che chiedono più servizi e per arginare fenomeni di degrado, di isolamento, di emarginazione, è necessario un maggiore investimento».
Anche i sindaci del centrodestra soffrono la situazione causata da questi tagli?
«Mi creda, quando ci confrontiamo col governo, le nostre preoccupazioni sono sempre unanimi, senza distinzioni di appartenenza politica».
Il centrodestra dice che i disordini ci sono stati solo nei Comuni guidati dalla sinistra…
«Quando accadono fatti così gravi, non bisogna cadere nella strumentalizzazione politica, ma occorre piuttosto muoversi insieme a tutti i livelli istituzionali per fornire risposte concrete ai problemi reali dei cittadini».