Vittorio Sgarbi ed il male oscuro della depressione

Vittorio Sgarbi, Sindaco di Arpino, noto critico dell’arte ed opinionista TV, ha attraversato negli ultimi periodi di diversi problemi di salute. Infarto, tumore ed ora depressione. A Febbraio al Teatro Vittoria di Roma ha portato in scena il suo spettacolo sull’arte ma è apparso molto dimagrito e stanco. Intervistato qualche giorno fa da Antonio Gnoli, stralci dell’intervista sono riportati dal sito Virgilio.

Da Virgilio.it

Vittorio Sgarbi ricoverato per la forte depressione, il dramma del critico: “Perso chili, fatico a fare tutto”
La battaglia di Vittorio Sgarbi contro la depressione: “Riesco a tratti ancora a lavorare, ma passo molte ore a letto”.

Vittorio Sgarbi ha vinto contro l’infarto che lo colse nel 2015 ed ha superato un cancro alla prostata in tempi più recenti. Ma oggi è il male oscuro, la depressione, ad affliggere il suo spirito. “Ho perso parecchi chili. Faccio fatica in tutto. Riesco a tratti ancora a lavorare. Ho sempre dormito poco. Ora passo molto tempo a letto”, ha raccontato di sé stesso e del ricovero.
Sgarbi si è confessato nel corso di più incontri con il giornalista Antonio Gnoli, il quale ha poi pubblicato una lunga intervista per Robinson, inserto di Repubblica.
Un pezzo che diverse testate hanno considerato una “intervista-testamento”. Quello che ne è emerso è uno Sgarbi più riflessivo e pacato, distante anni luce da quel personaggio pirotecnico, amatissimo oppure odiatissimo, che ha incendiato i dibattiti televisivi degli ultimi decenni. Della celeberrima “capra”, nemmeno l’ombra.
La depressione per Sgarbi è una condizione inedita: “Non ne avevo mai sofferto. Mi sembra un treno che si è fermato a una stazione sconosciuta“, ha spiegato.
“Come abbiamo il corpo così ci sono anche le ombre della mente, dei pensieri, fantasmi che sono con noi e che non posso allontanare”, è la sua diagnosi introspettiva.
A lavorare, ha raccontato il critico d’arte, fa “fatica”. E non è tutto: “E poi vedo male: per uno storico dell’arte non è il massimo”.
Del rapporto con il suo corpo ne aveva già parlato in un’intervista di fine 2024: “Prima il mio corpo non lo vedevo neanche, nel senso che non mi occupavo di lui. Adesso devo vedere se riesco a dormire bene, se riesco ad andare in bagno, ho un dialogo con il corpo che non avevo avuto mai”.
Sgarbi ha raccontato come le preoccupazioni giudiziarie degli ultimi anni abbiano contribuito “in modo intenso… devastante” ad aggravare il suo stato di salute.
Dalle indagini cercherà di uscirne “sperando che si affermi una verità, che è la verità dello spirito con cui ho fatto queste cose”.
“Forse non ho valutato i rischi e le incertezze che alcune” opere d’arte “potevano portare con sé”, ha ammesso”
Spazio anche per la fede cattolica.
Si tratta di una religione che per il critico “ci avvicina a quanto di più intimamente umano possediamo: i nostri limiti. Ai quali reagiamo con arroganza, a volte con genialità, altre ancora con dolore“.
Il dolore, lui, lo contrasta “con l’assenza e questa con l’attesa”, ha riferito.

 

 

I migliori auguri per una pronta ripresa a Vittorio Sgarbi. 

Lascia una Risposta








 Acconsento al trattamento dei miei dati personali (Regolamento 2016/679 - GDPR e d.lgs. n. 196 del 30/06/2003). Privacy Policy.

Il presente sito fa uso di cookie anche di terze parti. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie. Leggi di più

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi