Da Il Messaggero
Un colpo di scena che in pochi si aspettavano. La decisione della Corte di Cassazione di annullare la sentenza di assoluzione di Franco Mottola, della moglie Annamaria e del figlio Marco, imputati assolti dall’accusa di omicidio di Serena Mollicone, disponendo un nuovo processo davanti alla Corte d’assise d’appello di Roma ha scatenato l’esultanza degli amici di Serena Mollicone presenti in aula e ha lasciato impietriti gli imputati accusati di aver ucciso la 18enne, trovata il 3 giugno 2001 senza vita in un boschetto del Frusinate con un sacchetto sulla testa, mani e piedi legati con scotch e fil di ferro. Dopo le pronunce di primo e secondo grado in loro favore, erano convinti di essere arrivati al capolinea di questa vicenda processuale, pronti a festeggiare. Invece padre e figlio (la moglie non c’era), alla lettura del dispositivo della presidente dalla prima sezione penale della Cassazione si sono guardati per pochi, lunghi secondi: nei loro occhi c’era smarrimento e un filo di paura. L’ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, lì dove la studentessa era stata vista il primo giugno del 2001 entrare e non uscire, si è lasciato andare con “Il Messaggero” a due parole di commento: «È inammissibile». I familiari della famiglia Mollicone hanno brevemente commentato :”Abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia e continueremo ad averla”.