Gliu’ scarpar

poesiaPubblichiamo la poesia di Sergio Proia “Gliù scarpar”. 

Gliù scarpar

 

N’ iuòrn iètt a Rocch’, gliù scarpar

P’rchè fra tutt era gliù men car.

Féc’ie ncullà na pezza de sola

i attunnà du tacch’ cu’ lla mola.

Steva dent  a’nna cantina senza repùs,

ce puzzava d’ mastic’e i d’ chius.

Iss, cull s’emenz ‘mmocca,

p’stava gliù  martiegli’e alla scòcca

i cantava, canzon vecchi’e, scurdat’e

ch’e raccuntavan’ stori’e passat’e,

f’enit mal’e. La voce iscieva roca

i la voglia d’ fatià era propria  poca.

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