L’amore tra Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve

Da Repubblica.it Cosa è che fa grande un amore? La passione? L’intensità del dolore quando finisce? Per Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve è stato anche il sapersi lasciare. E dalle ceneri di quella grande storia costruire un’amicizia capace di farli guardare l’un l’altra negli occhi fino all’ultimo respiro. La femme fatal francese e il latin lover pupillo di Fellini sono stati insieme solo quattro anni, dal 1971 al 1975. Ma non hanno mai smesso di essere importanti e presenti l’uno per l’altra, nonostante le loro strade sentimentali avessero preso strade diverse: legati anche da Chiara, la figlia nata dalla loro unione, hanno continuato a volersi bene per tutta la vita. Finché Mastroianni non se ne è andato, portato via da un cancro al pancreas che in pochi mesi non gli ha dato scampo. Ed è da qui, dal the end del loro privato film (i romantici del lieto fine ci scuseranno) che iniziamo a raccontare questa storia d’amore leggendario. Parigi, 19 dicembre 1996. Gli Champs-Elysées sono uno sfavillio di luci, Natale sta per arrivare. Al 91 di rue de la Seine, dalla finestra si vede scendere la neve: dentro, tra mobili art déco e sculture di Umberto Mastroianni, suo zio, Marcello sta per morire. A tenergli la mano c’è la figlia Chiara, accanto a lei Anna Maria Tatò, l’ultima compagna dell’attore che nei mesi precedenti ha girato Mi ricordo, sì, mi ricordo”, un docu-film che è una sorta di testamento dell’attore. La figlia più grande, Barbara (avuta con la prima e unica moglie Flora Carabella, da cui non ha mai divorziato) è in treno da Roma, sta per raggiungerlo. E poi c’è lei, Catherine Deneuve, “l’ussaro che programmava tutto”, come l’ha definita lui più volte scherzosamente, per definire il suo temperamento militaresco e tuttofare.

Diciannove anni di differenza. I due si incontrano la prima volta a cena a casa di Roman Pola?ski a Londra. Sono uno seduto di fronte all’altra. E tutti e due malconci per amore. Catherine pensa a François Truffaut, benché sposata con il fotografo David Bailey: Marcello a Faye Dunaway, conosciuta sul set di Amanti di Vittorio De Sica. Una relazione travolgente interrotta bruscamente perché lei voleva sposarsi e mettere su famiglia, e lui tentennava perché non voleva divorziare da Flora. La fine non l’aveva presa benissimo. La figlia Barbara racconterà con una certa ironia quando il padre, tanto era disperato per il benservito di Faye, una volta le chiese di chiamarla al telefono, per chiedergli di tornare insieme. “Papà è tanto triste! Perché non vi rivedete?”. L’interprete di Bonnie and Clyde si infuriò con mio padre, naturalmente. A dirla tutta, fece una figura orrenda”.

Catherine Deneuve con il marito fotografo David Bailey
Al matrimonio con Flora Carabella – collega dalla sensualità mediterranea sposata nel ‘50 e conosciuta in teatro a Roma, mentre recitavano insieme Un tram chiamato desiderio – Mastroianni non rinuncerà mai. Né quando nel ‘74 il divorzio divenne legale in Italia, né quando scoppia la passione, travolgente, con la Deneuve. Galeotto, il Tempo d’amore di Nadine Trintignant, un film tosto, drammatico, che mette in scena un fatto realmente accaduto in casa Trintignant: la morte di Pauline, la figlioletta di 4 mesi.

Mastroianni con la moglie Flora
La storia tra gli interpreti de Il Bell’Antonio e di Belle de jour comincia clandestina, fomentata anche dall’intensità della trama che li fa sentire ogni giorno più intimi. Ma il “sottotraccia” dura poco e le voci corrono. La coppia italo francese, in un attimo, diventa tra le più paparazzate del pianeta. Con i fotografi a immortalarli, bellissimi, tra set, red carpet, fughe romantiche dalla città. E poi nei panni di genitori in attesa della cicogna. Nel ‘72 nasce Chiara, fortemente voluta da Marcello. La leggenda narra che la moglie Flora stava per rompergli un vaso in testa (preziosissimo) quando le confessò che Deneuve era incinta di lui.

Marcello e Catherine. Diversissimi. Lui pigro, con quell’indolenza un po’ romana (anche se a Roma arrivò solo nel ’33, a nove anni, dalla nativa Fontana Liri) e un disincanto ad alto tasso erotico che lo aveva fatto diventare un sex symbol, suo malgrado. E malgrado avesse interpretato anche ruoli non proprio da macho, l’impotente, il gay, il vecchio. Ma quell’iconico “Marcello, come here!” di Anita Ekberg in La Dolce Vita evidentemente gli era rimasto appiccicato addosso, per sempre.

Lei, più social, più mondana, figlia di due attori, aveva cominciato presto con il cinema: scoperta e lanciata da Roger Vadim che ne fa la sua musa – a 21 anni – ha un figlio da lui: Christian. “Mi mette l’ansia già da come la sento camminare in casa” dice Mastroianni durante un’intervista per raccontare la diversità tra il suo essere ozioso e pantofolaio e la tempra da militare di lei.

Fatto sta che dopo 4 anni lei lo lascia. E lui sta male: “La nostra vita insieme si è conclusa con un fallimento, e.… non mi piacciono i fallimenti. “Non avere la stessa educazione, le stesse radici, la stessa lingua… sì, quante insidie…”, dirà lei. Anche se – durante un’intervista a Mixer con Giovanni Minoli- di Marcello dirà “è quel tipo di uomo che io chiamo irresistibile. È una questione di charme, di intelligenza, di sensibilità e di semplicità… Io penso che veramente, poi, lui è un principe, in un certo senso “.

I due rimangono migliori amici. Chiara cresce tra un set di papà e un set di mamma. Natale a casa tutti insieme a Parigi. “Mia madre è stata la presenza, la guida. Mio padre l’affetto, la dolcezza”, ha raccontato Chiara Mastroianni. Quando confessò ai genitori di voler fare l’attrice, “mamma disse che era meglio di no, voleva diventassi archeologa; papà invece fu talmente felice che organizzò una festa. Era come un oste a cui il figlio dice di voler continuare col ristorante di famiglia…”.

Marcello Mastroianni e la figlia Chiara
Il funerale di Mastroianni viene celebrato a Parigi nella chiesa di Saint Sulpice. E il giorno seguente il feretro viene portato a Roma: i romani e i colleghi gli danno l’ultimo saluto in fila nel Palazzo Senatorio. Poi, a seguire, la cerimonia laica in piazza del Campidoglio. In prima fila ci sono la moglie Flora, Catherine Deneuve, Barbara e Chiara. Quasi 10 anni prima, ospite di David Letterman, aveva detto sulle donne della sua vita “io vorrei farle felici tutte, è quella la mia pretesa. Ci sentiamo furbi, ma quando ne vuoi troppe alla fine non ne hai nessuna”. Alla Mostra del Cinema di Venezia lo scorso anno Catherine e Chiara, mamma e figlia, sono le interpreti di Marcello Mio. Trama: Chiara che fa l’attrice decide durante un’estate di mettersi nei panni del padre. Si veste come lui, parla come lui, ragiona come lui. La somiglianza è talmente grande che per strada e in famiglia alla fine la chiamano Marcello. L’amore, oltre la vita… Forse Mastroianni si sbagliava: l’hanno amato tutte. Ma proprio tutte

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