In ricordo di Tonino Sarracco

l’8 Dicembre 2018 veniva a mancare all’affetto dei suoi cari Tonino Sarracco. 

Per tutti conosciuto come “capostazione”, avendo svolto tale ruolo dagli anni 70 fino al 1984 (anno della chiusura della stazione di Fontana Liri). Padre, marito e nonno amorevole, ha lasciato un immutato affetto nelle persone che lo hanno conosciuto. 

Originario a Benevento, nato al Casello di Cese (contrada periferica di Benevento, stazione ferroviaria sulla tratta Campobasso-Benevento), da famiglia di ferrovieri (il padre Enrico è stato premiato come “Anziano della rotaia”, ed insignito per aver sventato un possibile scontro tra due treni riuscendo ad avvisare il macchinista di un treno nonostante non funzionassero i semafori e i meccanismi manuali di avviso), ultimo di una famiglia numerosa: otto figli (Giuseppe, anche lui è stato a Fontana Liri come capostazione per qualche anno, risiedendo nell’alloggio ferroviario, alla fine degli anni 60, per poi trasferirsi a Sora; Rosa, Ada, Lidia, Antonietta, Maria (purtroppo tutte decedute) e Santina, l’unica rimasta in vita). Finiti gli studi dell’ITIS, non senza difficoltà e con scalpore a causa del tema della maturità, contestatario e rivoluzionario (all’epoca) che gli provocò la sospensione per tre anni, entra in ferrovia ed insieme con il cugino Luigi (Gino) raggiunge il fratello Giuseppe a Fontana Liri. Con il trasferimento di quest’ultimo a Sora, resta lui come capostazione di Fontana Liri e nell’appartamento relativo. Conosce Liliana Patriarca, che dall’Alefana veniva a prendere il treno per andare a Ragioneria a Sora e si fidanzano e si sposano l’anno della maturità di Liliana (in Commissione alla maturità anche il compianto fontanese prof. Marcello Reale). Hanno tre figli, Gianrico (che adesso è funzionario di Unipol settore banca a Bologna), Gianpio (dipendente comunale di Arpino e attuale Sindaco di Fontana Liri), Giuliano (dipendente presso Stanleybet di Ceprano, vive a Giglio di Veroli). Tonino Sarracco si integra subito a Fontana Liri e comincia anche a frequentare la vita politica, in particolare la sezione del Partito Comunista Italiano di cui prende la tessera. Attivista del PCI di Fontana Liri negli anni 80 e 90, nel 1994 si candida anche alle amministrative con la lista “Progressisti” con candidato a Sindaco il compianto Federico D’Orazio. Aderisce al PDS, poi ai DS ed infine al PD. Persona integerrima ed integra, di forti e sani principi morali, non gradisce l’avvento qualunquistico del Movimento Cinque Stelle ed il grillismo, parteggia per Bersani alle primarie del PD che considera la musa incompresa della sinistra, soffre i “governi tecnici” ma, come tanti, purtroppo è costretto a digerirli, l’unica volta in cui appoggia Renzi è per il referendum poichè non gradisce lo schieramento violento della sinistra PD contro l’allora segretario ed in particolare non condivide (forse per l’unica volta) l’atteggiamento ostruzionistico di D’Alema. Pur non avendo mai svolto attività politica in prima persona, la politica era la sua vera passione, più del calcio (tifoso del Milan, dai tempi di Rivera, per scoprirsi ultrà con il Milan di Sacchi): seguiva tutte le trasmissioni televisive politiche e gli approfondimenti. Dai tempi di Berlinguer, la svolta della Bolognina con Occhetto, fan di D’Alema e poi di Bersani. 

I familiari lo ricorderanno il 2 Gennaio con una santa messa in suffragio, nel giorno del suo compleanno.  

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