Le fissazioni di Travaglio

Articolo dell’iscritto PD Alberto Proia.

E’ arcinoto che i giornali siano di tendenza, di appartenenza politica o anche di proprietà privata, quindi non c’è da scandalizzarsi se all’occorrenza difendono quel politico oppure quel partito. Mi meraviglio invece, quando le opinioni degli editorialisti si spostano sulle critiche a oltranza su partiti che all’occorrenza non si allineano alle loro opinioni. Mi riferisco a Travaglio che ne ha dette “peste e corna” del partito democratico quando era al governo, mentre adesso lo critica di non aver contribuito a sottoscrivere il contratto con i cinque stelle. Ora, a parte l’ossessione che il direttore del fatto quotidiano vive contro Berlusconi, che a me frega poco, trovo assurdo che le sue fissazioni si allarghino su l’ex segretario e sui dirigenti del Partito democratico. La sua spregiudicatezza, arroganza e presunzione di interpretare il pensiero di uno schieramento politico e di dettarne gli indirizzi, supera ogni logico e libero pensiero. Le sue opinioni tendono a destabilizzare; è da escludere, al contrario di quanto voglia far credere, che sia una soluzione riunire le sinistre e formare una nuova forza che sia da baluardo ai malaffari di Berlusconi. Il mio dubbio è che il solo interesse di Travaglio e dei suoi collaboratori sia di conservare una massa di lettori populista e non di avere a cuore le soluzioni dei problemi della gente. Dal il mio punto di vista, credo che il gruppo mediatico che fa capo a Travaglio, continuerà a essere posseduto dall’idea di dover pestare Renzi e i dirigenti del PD per garantirsi la prospettiva della costante vendita di giornali e l’aumento di notorietà. Ho voglia di esprimere le mie opinioni, dire a tutti gli iscritti di lavorare e diffondere i principi e gli ideali che appartengono al nostro partito. Non riesco a vedere alternative vere, concrete, che guardino con attenzione e responsabilità al futuro delle nostre generazioni. Non è possibile che parte del nostro elettorato non torni a ragionare ed essere legato alle scelte ed agli indirizzi dell’unico partito che oggi può rappresentare le necessità della popolazione. Non mi arrendo all’idea di essere guidato da forze che esprimono all’atto pratico dilettantismo nei metodi e incapacità nella sostanza. Mi confronto mal volentieri con chi ha una opinione che si lega al qualunquismo e alla protesta a prescindere. Mi piacerebbe una classe dirigente che sappia cogliere i problemi e i malumori della gente con soluzioni serie e concrete.

Alberto Proia

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