Decadenza Berlusconi (a cura di Flavio Venditti)

Decadenza di Berlusconi. Il commento del prof. Flavio Venditti (membro del direttivo PD di Fontana Liri). Ricorderò sempre Mercoledì 27 novembre 2013, e l’espulsione ignominiosa del Berluska dal Parlamento, come il giorno in cui il PD ha finalmente aperto gli occhi cacciando a calci dalla scena istituzionale un individuo gretto e pericoloso. E’ giusto che lo abbia fatto il PD. Con l’aiuto dei 5 Stelle, ma l’ha fatto il PD, rimediando, pur se in ritardo di venti anni, alla madre, e anche al padre verrebbe da dire, di tutti gli errori politici: trattare il Berluska come una persona seria, onesta,  un politico retto e leale, rifiutandosi di estrometterlo, ope legis, dalla vita politica per via del suo enorme conflitto d’interesse. Tutti sanno , o perlomeno pensano, che un cittadino onesto difficilmente riesce a prevalere su un delinquente, per un preciso motivo: il delinquente, per conseguire i suoi fini, non si ferma davanti a niente, è disposto a tutto, ricorre a qualsiasi mezzo, lecito e soprattutto illecito, perché non ha paura della legge, e delle conseguenze. Il cittadino onesto non ne è capace. Anzi si fida e si affida alla legge. Spesso con risultati disastrosi. Difficile spiegarsi l’ingenuità di persone oneste, ma navigate, come Occhetto, Veltroni, Bersani, D’Alema. Come pensavano di poter prevalere su di un personaggio, dalla ” naturale capacità a delinquere” , così hanno scritto i giudici nella loro sentenza, uno che ha comprato giudici e sentenze, corrotto finanzieri e testimoni, frodato lo stato, e non per 7 milioni come qualcuno tenta di minimizzare, ma per almeno 1,2 miliardi di euro , è stato dimostrato, depositati all’estero come fondi neri, comprato politici per far cadere un governo,  sfasciato famiglie, palpeggiato squallidamente ragazzine minorenni? Sembra questo il timido, timidissimo segnale di un ritrovato feeling  tra eletti PD ed i loro elettori. Facciamo di questa toppa, messa alla bell’e meglio sulle lacerazioni del berlusconismo, il primo tassello di una nuova alleanza, per la ricostruzione etica, sociale, e culturale , oltreché politica, del nostro (Grande?) Paese.

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