Dialogo impossibile e proposte zero. Questo il sunto estremo del confronto tra Renzi e Grillo. L’incontro tra il premier incaricato e la delegazione del M5S nell’ambito delle consultazioni per il nuovo governo. Grillo non ha affrontato un solo punto della road map dell’esecutivo nè ha avanzato alcuna eventuale proposta. Grillo non ha fatto neppure parlare Renzi. Per lui la consultazione al Quirinale è stata la stessa cosa del Festival di Sanremo: solo una vetrina dove poter ripetere i suoi slogan e frasi fatte, un’occasione di pubblicità, nulla di più. Niente confronto sui punti del programma o sulla composizione della nuova squadra. Di seguito il commento del nostro iscritto Alberto Proia:
“Sono rimasto scioccato dopo aver visto in streaming le consultazioni tra l’incaricato premier e Beppe Grillo. Un incontro che ha messo in evidenza l’atteggiamento preconcetto e ostile del leader di 5 stelle nei confronti del prossimo primo ministro e delle regole democratiche che salvaguardano la vita stessa di tutte le attivita’ politiche istituzionali. Renzi ha tentato di illustrare le riforme del nuovo governo, ma non solo non c’e’ riuscito per le continue interruzioni, ma e’ stato persino sopraffatto dalla prepotenza e dall’arroganza dell’ex comico ligure: incurante delle proposte si e’ scagliato contro il nuovo premier accusandolo di appartenere alla vecchia generazione di politici e di rappresentare le banche e De Benedetti. L’incontro e’ finito con Renzi che ha suggerito al suo interlocutore di uscire dal Blog e di guardare con più attenzione ai problemi della gente. Grillo appartiene alla peggior specie di qualunquisti: bravo a recitare la parte di chi deve contestare a prescindere, e’ ottuso e praticamente chiuso al dialogo. Soffia solo sulle sofferenze dei cittadini. Penso anche, pero’, che una gran parte dei grillini sia rimasta delusa: avrebbero preferito la capitalizzazione del loro voto. Adesso che le consultazioni sono finite e lunedì si andrà alla fiducia, rimane solo che il prossimo primo ministro faccia tutte le riforme che chiedono gli italiani e conquisti la fiducia anche dei grillini, in barba alle logiche assolutiste e antidemocratiche di Grillo”. ALBERTO PROIA