La “mancata” difesa del Tribunale di Cassino

Vista la manifestazione a difesa del Tribunale che si è svolta Giovedì 21 Giugno in Piazza Labriola a Cassino (per il comune di Fontana Liri era presente il consigliere Pino Battista) nella quale il sindaco della città martire Giuseppe Golini Petrarcone (tra l’altro dello stesso partito del nostro primo cittadino, l’IDV) aveva chiesto a tutte le Istituzioni territoriali un’incisiva azione comune a difesa del Palazzo di Giustizia, come mai nell’ordine del giorno del consiglio comunale di Martedì 26 Giugno non era presente tale argomento? Sappiamo anche che il consigliere comunale del PD Stella Saviana poche ore prima del consiglio comunale aveva chiesto l’integrazione dell’ordine del giorno presentando una mozione su questo tema, chiedendo una deroga al regolamento del consiglio stesso, con l’approvazione all’unanimità dei presenti. Sarebbe stata una semplice mozione a favore del Tribunale di Cassino, da discutere ed approvare per poi inviarla al Ministero di Grazia e Giustizia, eppure sono stati trovati dei vizi di forma e regolamentari per non accogliere tale proposta. Non capiamo.

Di seguito il testo della mozione:

Egregio Ministro,

giungono notizie allarmanti sul Tribunale di Cassino che in base ai nuovi parametri della relazione per la razionalizzazione e la distribuzione sul territorio nazionale degli uffici giudiziari redatta dal vostro Ministero rischia di essere soppresso.

Pur condividendo la ratio da cui muove il progetto dei tagli da apportare a molti Tribunali, nell’ottica di un risparmio consistente per l’apparato statale, riteniamo che il presidio di Cassino debba essere salvaguardato.

Infatti tale Ufficio svolge una mole di contenzioso (sia civile che penale) tale da non giustificarne la soppressione.

Il Tribunale di Cassino, oltre a far parte della storia della città e della provincia, è punto di riferimento di un vasto territorio che valica anche i confini regionali, con 19 magistrati, 1000 avvocati, un bacino d’utenza di 220.000 abitanti.

Stiamo parlando anche di una sede storica, istituita nello stesso anno in cui si è raggiunta l’Unità d’Italia, attiva dunque da 151 anni!

Senza contare l’importante indotto economico e produttivo che fa riferimento a questo tribunale, con importanti realtà come la Fiat, l’Università e l’Abbazia di Montecassino.

Si consideri inoltre che la conseguente cancellazione della Procura della Repubblica in quel territorio, macchiato purtroppo da molti fenomeni criminosi e da fenomeni di infiltrazioni di malavita organizzata, sarebbe percepita come un segnale di resa e di abbandono da parte dello Stato.

Ci sono molti altri aspetti nel mondo della Giustizia che possono essere presi in considerazione per ricercarvi elementi di risparmio, ma non quella della soppressione del Tribunale di Cassino che invece non comporterebbe vantaggio alcuno, anzi lo Stato si troverebbe a dover sopportare costi elevatissimi per l’eventuale accorpamento del Tribunale a Frosinone, la cui struttura è assolutamente insufficiente ad accogliere gli uffici di Cassino, senza considerare le ripercussioni molto negative sulla procura che dovrà assorbirne il lavoro, causando disagi e disservizi agli utenti e probabilmente si creeranno nuovi sprechi.

Pertanto, per tutti i motivi esposti, la invitiamo a riconsiderare i parametri per mantenere un’istituzione storica e fondamentale come il Tribunale di Cassino.

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