Si é tenuto ad Arce, sabato 5 maggio alle ore 17, nella Sala del Museo”Gente di Ciociaria”, la presentazione del libro di Stefania Catallo: “La memoria scomoda della guerra: le Marocchinate”. Il libro, Edizione Universitalia 2018, è stato presentato in una manifestazione organizzata da Sara Simone, Presidente del Consiglio comunale di Arce.
Moderatore dell’incontro è stata la giornalista Alessandra Mori, sono intervenuti oltre all’autrice, che ha fondato e dirige a Roma il Centro antiviolenza Maria Anne Erize ed è ambasciatrice del Telefono Rosa Frosinone – Ceccano, l’attrice Delfina Angeloni e l’avvocato Ferdinando Corradini, che ha ricordato il periodo storico, quando i goumiers, nel maggio 1944, irruppero nel Basso Lazio per abbattere la Linea Gustav, che tagliava l’Italia in due e ricongiungere la penisola.
Dall’intervento della scrittrice Stefania Catallo, originaria di Isola del Liri: “E’ una grande emozione presentare il mio libro e per questo ringrazio della fiducia accordatami il Sindaco e il Presidente del Consiglio comunale di Arce. Il mio libro raccoglie alcune tra le testimonianze più significative delle donne che subirono le violenze dei goumiers e rappresenta un omaggio alla memoria di quelle donne, tantissime, che vennero travolte dalla furia dei nordafricani. Quella che doveva essere la liberazione e la fine della Seconda Guerra mondiale, divenne un incubo inimmaginabile. La loro storia è quella di tutte le donne, destinate da sempre a pagare col loro corpo qualsiasi guerra”. In seguito sono stati letti alcuni passi del libro dalla giovane attrice di teatro Delfina Angeloni, che ha partecipato anche alla trasposizione teatrale del libro. Nel suo intervento ha dichiarato: “E’ un onore partecipare come attrice a questo progetto al femminile, con la speranza di scuotere le coscienze attraverso il teatro, magari portando lo spettacolo ad Arce e ovunque sia possibile farlo, per non dimenticare”.
In rappresentanza del comune di Fontana Liri era presente il Presidente del Consiglio comunale e delegato alla Cultura Sergio Proia.